Arte & CulturaPrimo Piano

I nomi antichi del Po

Il Po, il più lungo fiume d’Italia, ha uno dei nomi più corti a cui possiamo pensare, due sole lettere per una sola sillaba.

Al nome breve corrisponde però una lunga e ricca storia.

Partiamo dal nome greco Eridano che è poi anche il nome di una costellazione: ha inizio dalla Stella Orione e si sviluppa da nord a sud ricordando un fiume con le sue anse. Ma torniamo sulla terra e all’acqua del nostro fiume. Non tutte le fonti ricollegano l’Eridano al Po: per Eratostene coincideva con il Nilo, per Eschilo con il Rodano, Virgilio nell’Eneide lo cita come uno dei fiumi degli Inferi ma la maggior parte delle fonti ricollegano l’Eridano al Po.

Accetta questo assunto anche il prof. Santi Barberini, letterato ed etruscologo italiano, in un suo scritto del 1967 intitolato “Il significato degli antichi nomi del fiume Po”. Cosa significa la parola Eridano? Secondo il prof. Barberini il termine Eridano significa Fiume del Sole, della luce o del fuoco. Per il -danos ne rintraccia il significato in fiume o acqua mentre per eru- ne rintraccia un senso in luce, fuoco sole.

Un legame con il Sole lo troviamo anche nell’antica leggenda secondo la quale Fetonte, figlio di Apollo dio del Sole, desideroso di guidare il carro solare, ne ebbe dal padre il permesso. Nonostante le indicazioni paterne e le raccomandazioni di mantenersi nel giusto mezzo di distanza fra cielo e terra, il giovane non riuscì a governare l’esuberanza dei cavalli alati, portando il carro solare sia troppo vicino al cielo sia troppo vicino alla terra.

I fiumi seccarono, gli alberi bruciarono, il deserto libico nacque così. Zeus pose fine al disastro scagliandoli contro un fulmine. Il corpo di Fetonte precipitò nell’Eridano, il Po. Le sue sorelle, le Eliadi, lo piansero a lungo e in seguito vennero trasformate in pioppi le cui lacrime, indurendo, si mutarono in ambra. A piangere il povero Fetonte, in alcune versioni del mito – ne parla Ovidio nelle sue Metamorfosi – c’era anche Cicno, suo amico o lontano parente, trasformato dagli dei in uno splendido cigno.

Eridano per i greci ma Bodinco o Bodenco per i Liguri, la popolazione locale, informazione questa che arriva a noi da Plinio nel suo Naturalis historia. Bodinco risulta composto da due sostantivi Bod+inco o –enco. Sempre affidandoci alla trattazione del prof. Barberini -inco o -enco significa fiume. Il sostantivo Bod viene invece riportato al significato di mare, lago, laguna o pantano.

Il Bodinco sarebbe quindi il Fiume- mare, fiume-palude. Deduzione che gli appare confermata dalla conformazione geofisica del fiume Po. In epoche antiche infatti il tratto finale del Po era differente dall’attuale, “dirigendosi verso sud est e immettendosi nell’Adriatico attraverso un’estensione di grandi paludi” che andavano dal ravennate fino all’attuale delta a nord.“ Una grandissima laguna grande quanto il Lago di Garda e il Lago Maggiore insieme” che potevano ben sembrare un Mare o Lago. Non per nulla il nome Ravenna significa città delle paludi.

Padus invece è il nome romano del nostro fiume. Secondo alcuni il nome Padus deriverebbe dai numerosi alberi di Pino che all’epoca costeggiavano il corso fluviale, specialmente lungo le sorgenti. Continuando a seguire il prof. Barberini, egli rintraccia per Pad lo stesso significato di Bod cioè mare, lago, palude.

Con una differenza che rese inutile l’aggiunta di -inco o –enco. Nacque probabilmente nel tratto terminale del fiume dove “gli abitanti non vedevano certamente l’aspetto normale di un fiume ma una vasta distesa di acquitrini cioè la Padusa o Padua provocata da un fiume impaludante o Pad”. Semplificando si potrebbe dire che non era un fiume che si allargava divenendo simile al mare ma una zona dove prevale l’aspetto lagunare e paludoso. In effetti nel tratto terminale del Po all’epoca esisteva la Padusa, famosa e vastissima palude situata alle spalle di Ravenna.

Di questa palude oggi ne sopravvive una piccola area, le Valli di Comacchio. Piano piano, questa denominazione nata fra le genti della foce, anche grazie alla progressiva riduzione dell’area abitata dai Liguri, si diffuse per tutta la lunghezza del fiume.

Da Padus deriva poi Padana, il nome della pianura che noi ben conosciamo.

Lucia Russo

Leggi anche: Il lato positivo – Alborea: riforestare l’Italia

Lucia Russo

Lucia. Amante della luce per destino: nomen omen. Tuttavia crede che per arrivare a quella luce ci sia bisogno del caos e della contraddizione, scrutarsi dentro, accettarsi e avere una profonda fiducia in sé stessi. Il rimedio a tutto il resto: una buona porzione di parmigiana di melanzane.
Back to top button