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Jannik Sinner, un talento in continua crescita

Uno dei tennisti più chiacchierati degli ultimi tempi, giovanissimo e con un talento che stupisce anche i grandi del tennis. Nel giro di poco tempo è riuscito a scalare le classifiche mondiali, riuscendo ad avere una crescita costante grazie non solo al suo talento ma anche allo staff che lo assiste.

Ma chi è e come si è evoluto Jannik Sinner?

Jannik Sinner, classe 2001 di San Candido (Bolzano) e cresciuto in una famiglia di madrelingua tedesca, frequentando anche scuole tedescofone. Il tedesco è, infatti, la sua prima lingua e solo in un secondo momento ha imparato meglio l’italiano; proprio per questo motivo, è stato spesso criticato, critiche che hanno “svalutato” il suo essere italiano.

Eppure, lui è nato e cresciuto in Italia, nonostante nel 2020 abbia trasferito la propria residenza anagrafica e fiscale nel Principato di Monaco.

A parte questa critica infondata, che sembra non aver affatto scoraggiato il tennista (come giusto che sia), la sua passione per il tennis inizia da piccolissimo, all’età di circa tre anni. Ai tempi praticava anche lo sci, nel quale era una promessa dello Slalom gigante, vincendo all’età di sette anni il 32° Gran Premio Giovanissimi 2009.

A 13 anni Sinner deciderà definitivamente per il tennis, per la lunghezza degli allenamenti sciistici, che considera sproporzionati rispetto alla brevità delle competizioni alpine.

Esordisce da professionista il 12 settembre 2015, disputando senza successo le qualificazioni del Futures Croatia F16, mentre nel marzo 2016 vince il suo primo incontro da professionista nel primo turno delle qualificazioni del Futures Croatia F4. Nel 2018, invece, vince il suo primo incontro nel tabellone principale di un torneo professionistico, nel Futures Egypt F3.

Il primo vero exploit arriva il 24 febbraio del 2019 al Challenger 80 di Bergamo, dove batte in finale Roberto Marcora col punteggio di 6-3, 6-1, ottenendo, così, il suo primo titolo di categoria. Grazie a questa vittoria è diventato il più giovane tennista italiano e il 21° al mondo a conquistare un titolo sul circuito Challenger.

Da quel momento, Sinner ha continuato a crescere sempre di più e ad ottenere sempre più titoli: con 12 titoli del circuito maggiore, è il più vittorioso tennista italiano dell’era Open. Il suo palmarès vanta un titolo Slam, un Masters 1000, quattro ATP 500, sei ATP 250 e una Coppa Davis.

Nel 2023 è stato semifinalista a Wimbledon e finalista alle ATP Finals, contribuendo in maniera determinante, sia in singolare sia in doppio, alla vittoria della seconda Coppa Davis da parte della nazionale italiana, a distanza di 47 anni dalla prima.

Nonostante il 2024 sia iniziato da poco, Sinner ha già ottenuto un paio di soddisfazioni non indifferenti.

Da quando, nel 1973, è stato introdotto il sistema di calcolo computerizzato, a febbraio ha ottenuto la posizione migliore da un tennista italiano all’interno del ranking ATP finendo al terzo posto.

Inoltre, nelle prove del Grande Slam ha conquistato l’edizione 2024 degli Australian Open, primo Major vinto in singolare maschile da un tennista italiano su una superfice differente dalla terra rossa.

I successi di Sinner son tanti e sicuramente altrettanti arriveranno, ma è bene ricordare che al di là dei suoi successi sportivi è una persona come tutte, con dei sogni, degli obiettivi da voler realizzare. 

Apparentemente molto forte, schivo e riservato, anche lui avrà le proprie fragilità ed insicurezze, cosa che si tende spesso a dimenticarsi quando si tratta degli sportivi di successo (e non solo). Quindi è giusto ricordarsi che nel momento in cui ci sarà una sconfitta è bene non criticarla ma anzi, accoglierla per migliorarsi.

Irene Ippolito

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Iris Ippolito

Sono Irene “Iris” Ippolito, classe 2002 nata e cresciuta a Napoli. Tra un libro ed un altro, ho scoperto di voler lavorare nel mondo dello spettacolo e della scrittura. La mia passione per lo spettacolo è nata grazie anche al laboratorio teatrale ScugnizzArt, che mi ha accompagnato alla scoperta di me stessa per ben 3 anni. Lo sport è quel mondo che mi ha dato la spinta di mettermi in gioco nella scrittura, diventando il mio migliore amico.
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