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Quanto inquinano le criptovalute? 

Le criptovalute nel corso del tempo hanno avuto un forte incremento e sono sempre più utilizzate a livello mondiale, perplime però il loro impatto ambientale.

Recenti studi hanno evidenziato come le criptovalute, in particolare i Bitcoin, incidono profondamente sul cambiamento climatico, producendo livelli di inquinamento elevati.

A far riflettere su quanto le criptovalute possano essere dannose per l’ambiente è stato un accurato studio pubblicato sulla rivista inglese Scientific Reports. 

Gli studiosi dell’University of New Mexico hanno calcolato le emissioni derivanti dalla creazione di criptovalute prodotte nel periodo che va dal 2016 al 2021, facendo chiarezza su un fenomeno ancora poco conosciuto.

Secondo le stime il consumo di energia è calcolabile in circa 75,4 terawattora ogni anno, con emissioni di anidride carbonica di 113 tonnellate, aumentate tra il 2020 e il 2021. Il danno ambientale è stato stimato in 12 miliardi di dollari.

La quantità di energia consumata è la stessa utilizzata da paesi come L’Austria ed il Portogallo, ponendo il processo di creazione di queste monete paragonabile, secondo gli scienziati, ad altre attività altamente inquinanti come l’estrazione del petrolio, del gas e gli allevamenti di animali per la produzione di carne.

È legittimo quindi valutare con urgenza se sia giusto continuare ad utilizzare le criptovalute, in un mondo in cui il cambiamento climatico sta creando problematiche sempre più difficilmente risolvibili.

Secondo un altro studio sugli ultimi due anni prodotto da Digiconomist, la situazione rispetto al periodo precedente preso in analisi dall’University of New Mexico evidenzia un’ulteriore peggioramento.

Nel 2022 il consumo era pari a circa 70 Terawattora raddoppiando a 140 per il solo anno 2023, emettendo quantità di CO2 pari a 77 milioni di tonnellate essendo prodotta in larga parte con fonti di energia fossili. Anche l’acqua è utilizzata nel processo di creazione ed infatti 2237 miliardi di litri sono stati sprecati nel 2023.

Sebbene sia evidente il forte danno all’ambiente le criptovalute non cessano di essere prodotte e la loro richiesta è in aumento. Ci si interroga se sia possibile produrre tali monete in modo più sostenibile, ma al momento solo Ethereum sembra possa essere creato in modo meno inquinante, mentre i Bitcoin sono tra i più energivori. 

Una priorità degli Stati dovrebbe essere la regolamentazione di questi sistemi, fornire delle misure chiare affinché le risorse fondamentali vengano tutelate, ponendo un limite o proibendo tali tecnologie poiché incompatibili con gli obiettivi di tutela ambientale che il mondo richiede per poter continuare ad esistere. 

Beatrice Gargiulo 

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Beatrice Gargiulo

M. Beatrice Gargiulo, studentessa di archeologia, ama l’arte, la storia e dedicare il tempo libero alla lettura.
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