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Cinema di fantascienza: un genere che ha segnato il Novecento da Georges Méliès ai giorni nostri

Il genere fantascientifico ha accompagnato intere generazioni per quasi tutto il corso del Novecento e ancora oggi questi film attirano un gran numero di spettatori.

Nel 1902, grazie al regista Georges Méliès, il film di fantascienza inizia il suo lungo percorso nel meraviglioso mondo del cinema. Ripercorriamo insieme il suo fantastico “viaggio nella luna”.

Ad attirare una grande quantità di pubblico fu la novità della “meraviglia”: le storie di Méliès concretizzavano l’irreale attraverso i suoi tanti trucchi di montaggio (di cui, non a caso, Méliès ne fu definito il padre) come apparizioni, sparizioni, ingrandimenti ecc.

Grazie ai suoi film – in particolare Viaggio nella Luna e Viaggio attraverso l’impossibile – il regista ha aperto la strada allo sviluppo di un genere che negli anni avrebbe trovato, soprattutto nei giovani, un terreno molto fertile.

Il cinema di fantascienza viene riconosciuto come genere autonomo solo negli anni Cinquanta. In quegli anni aveva iniziato a diventare una grande parte della vita dei giovani, poiché, grazie ai suoi messaggi filosofici e politici, iniziava a rispecchiare l’inquietudine che pervadeva la nuova generazione – in particolare americana – del dopoguerra.

In questo periodo, la diffusione del genere porta un cambiamento sia nella cultura pop che nella società in generale, ora influenzata dalla scienza, dall’ansia della guerra fredda e del cosiddetto “equilibrio del terrore” per la corsa agli armamenti nucleari.

Tutte le ansie e le paure della società dei Fifties vennero così trasmutate nei mostri e nelle vicende tipiche delle pellicole che tutti noi conosciamo oggi: gli alieni, le invasioni nemiche, il futuro distopico.

La grande svolta arriva nel 1968, quando il regista Stanley Kubrick arriva nei cinema di tutto il mondo con 2001: Odissea nello spazio, un capolavoro assoluto della storia del genere e del cinema in generale. Grazie alle nuove tecniche usate e al nuovo punto di vista sul destino dell’umanità datoci dall’occhio attentissimo di Kubrick, il genere subisce una forte impennata, portandoci negli anni Settanta all’arrivo della lunga saga di Star Wars, ad altri capolavori come Arancia Meccanica e allo sviluppo del filone fanta-horror con Alien di Ridley Scott.

La fantascienza – che ormai negli anni Ottanta si è completamente svincolata dal legame che aveva con la letteratura in passato – si afferma come genere più importante del decennio raggiungendo il punto massimo del suo successo con incassi altissimi. Qui continua la saga di Guerre stellari e vengono prodotti altri capolavori ricordati ancora oggi come cult del genere: parliamo quindi di film come E.T. l’extraterrestre di Spielberg, La cosa di Carpenter e la trilogia di Ritorno al futuro di Zemeckis.

Al giorno d’oggi, i film di fantascienza rappresentano il 90% degli incassi totali al box office mondiale. Grazie alle evoluzioni tecnologiche e tecniche i registi ci sorprendono sempre di più, grazie alle numerose storie di supereroi, ai racconti di mondi alternativi e al ritorno del futuro distopico.

L’incasso maggiore dell’intera storia del cinema lo dobbiamo a questo genere, in particolare al regista James Cameron, che grazie alla serie di Avatar e ai suoi effetti speciali di nuova generazione è riuscito a rilanciare il cinema tridimensionale, che ha reso ancor più spettacolare le pellicole successive.

Ilaria Perris

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Ilaria Perris

Classe 2003, cinefila, sognatrice e napoletana. Studentessa di cinema e audiovisivo all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Appassionata di letteratura, arte, critica cinematografica e musica. Credo fortemente nel potere e nella libertà della scrittura e della corretta informazione.
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