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Come scrivo un testo? La seconda fase: la stesura

Hai un compito in classe? Devi fare un riassunto? Devi semplicemente scrivere un testo e non sai da dove iniziare? Oppure pensi che fino ad ora hai sempre sbagliato tutto? 

Vero è anche che la brevità dei testi al giorno d’oggi ci costringe a concentrarci sempre meno sull’efficacia di quello che scriviamo, ma ci sono ancora delle occasioni per le quali c’è bisogno di testi più lunghi e impegnativi.

Eravamo rimasti alla prima frase in questo articolo. Adesso è venuto il momento di scrivere, fase che occuperà la maggior parte del tempo a disposizione.

Innanzitutto scegliamo un registro linguistico adeguato alle preferenze culturali e alla personalità. Possiamo utilizzare un registro informale: per le lettere personali, articoli di cronaca o interviste. Oppure il registro standard: per la saggistica, la scrittura giornalistica, trasmissioni televisive, situazioni lavorative. Oppure il registro formale: per i saggi, atti pubblici, circostanze ufficiali, conferenze, testi scientifici o letterari.

Non dimentichiamo di aggiungere lo stile personale al testo, deve rispecchiare il nostro carattere, le preferenze estetiche, la visione del mondo. Bisogna acquisire consapevolezza per valorizzarlo oppure per migliorarlo, evitando eccessi o carenze. Per esempio, valuta se utilizzare una sintassi complessa o semplice, se vuoi puoi ricalcare il parlato, puoi usare un lessico popolare o letterario. Valuta con spirito autocritico il tuo stile: controlla alla fine che il lessico non sia troppo scarno e che le frasi non siano troppo frammentarie.

I paragrafi ti serviranno a dare unitarietà di significato all’interno di un testo più ampio, ponendoli in relazioni gli uni con gli altri. Sviluppa quindi un punto della scaletta per volta, considera che ogni paragrafo deve essere autosufficiente. Evidenzia bene l’argomento principale e poi introduci gli argomenti secondari. Segui l’ordine logico della successione dei punti della scaletta, ovviamente puoi aggiungere nuove idee in corso d’opera.

Presta attenzione alla concordanza del numero e del genere delle desinenze di nomi, pronomi, aggettivi, articoli. Mantieni costante il tempo verbale adottato: verifica la concordanza tra principale e subordinata. Attenzione ai connettivi (congiunzioni, avverbi, locuzioni) che esprimono legami di vario tipo. Utilizza una punteggiatura che evidenzi l’organizzazione del testo e aiuti il lettore a identificare il rapporto logico tra le varie frasi.

Il corpo centrale del testo contiene la trattazione dell’argomento, è consigliabile cominciare la stesura del testo da qui. Rispetta la tipologia testuale, ovvero devi riconoscere se un testo è narrativo, informativo, descrittivo o argomentativo. Dialoga con te stesso in una sorta di botta e risposta, presenta un evento adottando il procedimento causa-effetto, rispetta la veridicità dei fatti, riporta le citazioni. Usa la forma impersonale per dare validità alle tue affermazioni (si deve, è necessario che).

Fa’ in modo che la conclusione sia coerente con quanto esposto precedentemente, puoi riprendere sinteticamente i passaggi fondamentali della tua trattazione.

Alla fine inserisci il titolo, questo è uno dei quesiti più importanti di uno studente perché si tende sempre a darlo all’inizio. Invece prova a sintetizzare in massimo 3 parole quello che hai scritto nel testo e vedrai il titolo ti verrà suggerito automaticamente da una vocina che hai dentro di te.

Ora rileggi tutto, controlla di non essere uscito fuori argomento, ricontrolla l’ortografia, la punteggiatura e in qualche modo anche la grafia, considera che ciò che comprendi tu non è detto che venga compreso anche da chi legge. Sei sei al computer invece utilizza un font chiaro e sobrio, con dimensione 12 o 14, controlla i margini e l’interlinea, giustifica il testo. Vedrai che andrà tutto bene.

Lucia Russo

Leggi anche: Come scrivo un testo? La prima fase

Lucia Russo

Lucia. Amante della luce per destino: nomen omen. Tuttavia crede che per arrivare a quella luce ci sia bisogno del caos e della contraddizione, scrutarsi dentro, accettarsi e avere una profonda fiducia in sé stessi. Il rimedio a tutto il resto: una buona porzione di parmigiana di melanzane.
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