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Sotto l’ombrellone vieni a vedere perché 

Questo giugno viaggia decisamente con il giusto tono, e finalmente, ho dato il via al mio acceleratore di abbronzatura. 

Da sempre, molto curiosa di approfondire, me ne prendo cura tutto l’anno. Carote, pomodoro, melone giallo, le albicocche, l’ananas, i frutti rossi, il gazpacho, la frutta secca. 

Le ossa riposano alla stagione del primo sole e io respiro a pieni polmoni. Questa è la mia pelle. Questa è la mia pancia. Questa è la mia testa. Sono così da sempre io. 

Non ho ancora capito se è colpa del lunedì, della crisi climatica, del capitalismo o della mia luna in acquario. Intanto vado sotto l’ombrellone. 

Proteggo il mio talento anche da qui. A qualsiasi costo. E proteggo la mia voce. Lo so. Ti stai chiedendo cosa ci faccio sotto l’ombrellone. 

#1 Leggo un libro. Leggi un libro. Titoli inediti. Libri che abbiamo comprato qualche mese fa, ma, qui e ora è il momento. Ogni storia ci mostra come le nostre vite possano essere popolate da traumi interni, ma questo non può, non deve ostacolarci nel poter raccogliere la bellezza in un fiore che non è di nessuno, in uno sfondo blu e in altre persone. 

#2 Le parole crociate. Solletico per l’intelletto. Fanno tanto vecchia signora. A trent’anni. D’obbligo. A tempo (non) perso sono anche autrice di enigmi io. E rido. 

#3 Inventa una storia. Si gioca così: uno inizia a raccontare una storia, alla prima frase passa la lingua al contendente dopo. Via in avanti ecco una storia del tutto (o forse no) fuori dagli schemi. 

#4 Caccia al tesoro e torniamo bambini. Nascondi un oggetto, poi crea degli indizi e nascondili in posti diversi. Ovviamente i suggerimenti devono restare a riva. Riusciranno a risalire al nascondiglio?

#5 Non ho mai. Un classico. E volendo, può diventare anche un gioco avvinazzato. A turno dovete dire una cosa che non avete mai fatto. Per esempio io non ho mai visto il tramonto a Uluru in Australia. Chi lo ha fatto deve bere un sorso. Se nessuno beve, tocca a chi ha fatto l’affermazione.

Ce semo ‘mbriacati.

E buttati, che l’acqua non è mai stata fredda come adesso. 

Buona estate anche a te.

Francesca Scotto di Carlo

Vedi anche: Sole e ombre. L’estate dei poeti

Francesca Scotto di Carlo

Ventinove anni, napoletana. Di sé dice di essere un «cumulonembi», testarda, indistruttibile, assertiva. Scrittrice, umanista, attivista, è una di quelle persone con la voglia di cambiare il mondo, un passo alla volta.
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