Arte & CulturaPrimo Piano

Matteuccia da Todi: dal noce di Benevento al patibolo di Todi

«Unguento unguento, mandame a la noce de Benivento, supra agua et supra vento et supra at omne maltempo» Matteuccia di Francesco sapeva trasformarsi in una gatta, beveva il sangue dei
bambini e guariva i malati.


È questo che faceva Matteuccia secondo il Tribunale dei Malefici di Todi che la condannò per stregoneria.


Tra i suoi clienti e protettori c’era Braccio Fortebracci, celebre condottiero e signore di un ampio territorio che comprendeva Perugia e, per un breve periodo, anche Todi. Secondo alcuni studiosi fu proprio questa amicizia a decretare la sua condanna a morte: Matteuccia venne infatti accusata di stregoneria. Un modo, forse, per colpire proprio Braccio da Montone che spadroneggiava appunto nell’Italia centrale ai danni di Papa Martino V.


Matteuccia di Francesco venne giudicata e condannata in quanto «donna di pessima condizione, vita e fama, pubblica incantatrice, fattucchiera, maliarda e strega» da un tribunale laico guidato da Lorenzo de Surdis, capitaneum della città, coadiuvato da giurisperiti.


Matteuccia è definita incantatrix in quanto guaritrice che ricorre a numerosi incantesimi – alcuni dei quali sono riportati dagli atti -, accompagnati anche da gesti rituali; libera diversi posseduti, sia con la pratica della “misurazione dei panni” (che serviva a finalità terapeutiche), sia ricorrendo a un “osso pagano”.


Quest’ultima usanza unisce l’utilizzo di ossa di cadaveri – bambini non battezzati oppure ossa ritrovate in sepolture antiche o ancora di condannati a morte – alla recitazione di preghiere cristiane. Il tribunale lasciò pochi giorni a Matteuccia per organizzare la sua difesa: evidentemente una pura formalità. La condanna a morte sul rogo fu eseguita il 20 marzo 1428. La prima di una lunga serie.

Maria Rosaria Corsino

Leggi anche: Veronica Franco, illustre poetessa del ‘500

Maria Rosaria Corsino

Maria Rosaria Corsino nasce a Napoli il 26 Dicembre 1995 sotto il segno del Capricorno. Laureata in Lettere Moderne, si accinge a diventare filologa. Forse. Redattrice per “La Testata”,capo della sezione di grafica. Amante della letteratura, della musica, dell’arte tutta e del caffè.
Back to top button