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Citofoni rosa contro la solitudine

“Si, chi è?”

“Ho bisogno di parlare, posso salire?”

“Si certo, 2° piano, a sinistra! C’è l’ascensore”.

È più o meno così che immagino l’inizio di una conversazione da “citofoni rosa”, i citofoni che combattono la solitudine, i citofoni che avvicinano chi vuole ascoltare e chi ha bisogno di parlare ed essere ascoltato.

Citofoni Rosa è il progetto di Arte Pubblica Partecipativa del performer e designer culturale Antonio Irre, realizzato a Padova per Green Squares con il contributo del Comune di Padova, nell’ambito del progetto La Città delle Idee (finalizzato alla promozione e al sostegno, che prevede l’erogazione di contributi economici, per attività particolarmente meritevoli rivolte alla rigenerazione-rivitalizzazione urbana e sociale dei quartieri cittadini).

“Vuoi scambiare due parole, ma non sai con chi farlo? Sei nel posto giusto!” si legge nella targa che spiega l’idea alla base dell’iniziativa. Citofono rosa vuol dire che chi risponde fa volentieri due chiacchiere (nei giorni e negli orari indicati): in un mondo che fa troppo chiasso, è sempre più sentito il bisogno di esprimersi, di ricominciare a respirare, di ascoltarsi, di ascoltare i gridi di allarme che il nostro corpo quotidianamente ci pone sulla nostra strada. 

Ma come nasce l’idea di Citofoni rosa?

In primis dall’esperienza personale che Irre e ognuno di noi almeno una volta nella vita ha “sperimentato”: avere qualcuno disposto ad ascoltarci, un familiare, un amico o uno sconosciuto, nei momenti di difficoltà è di grande aiuto. Man forte di tale teoria è stata la serie di ricerche condotte da John Cacioppo (morto il 5 marzo 2018), professore di psicologia presso l’Università di Chicago: si è dimostrato come la solitudine modifichi il nostro cervello e come essa possa aumentare del 14 per cento le probabilità di morte prematura nelle persone anziane (e non, ndr).

Per la rivista The Economist, l’epidemia di solitudine è “la lebbra del Ventunesimo secolo”.

«Sono soli bambini e ragazzi, sole sono anche le giovani madri, le persone divorziate, gli anziani, le persone che fanno loro assistenza e le persone in lutto» dice Diego de Leo, psichiatra, presidente della quinta Giornata Nazionale AIP (associazione italiana di psicologia) contro la solitudine dell’anziano, tenutasi a Padova al Centro Culturale Altinate San Gaetano. 

In secundis il desiderio di ristabilire “contatti umani” nell’era dell’iperconnessione: i social, il mondo digitale seppur con l’intenzione di riavvicinarsi, ci stanno allontanando, ci stanno destabilizzando e si insita in tutti noi la necessità di disintossicarsi. 

Citofoni rosa può crescere, deve crescere e può divenire un vero e proprio punto di incontro, un luogo dove potersi confrontare, dove ci si può affrontare su arte, vita, hobby. 

“Un passo alla volta!” scrive il performer padovano sul suo sito, dove definisce il Citofono Rosa “un’opera simbolica ed utopica, che funziona se la comunità abbraccia il progetto, e partecipativa, nel senso che l’artista dà una direzione ma solo quando il dispositivo viene azionato l’opera diventa viva, non più controllabile”.

Per chi vuole entrare a far parte di questa inclusiva community: basta scrivere una mail a citofonirosa@gmail.com o via whatsapp/telegram/wechat/signal al 349.4262775.

“Arriveremo con cacciavite, targhetta rosa, e targa o adesivo e in pochi minuti sarai operativo/a! – spiega Irre – Potrai scegliere quanto a lungo tenere la targa, se solo per pochi giorni o come postazione fissa”.

La mappa

Al seguente link è possibile trovare tutti i citofoni rosa operativi costantemente aggiornati:

https://umap.openstreetmap.fr/it/map/citofoni-rosa-ufficial_886776

Antonietta Della Femina 

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Antonietta Della Femina

Classe ’95; laureata in scienze giuridiche, è giornalista pubblicista. Ha imparato prima a leggere e scrivere e poi a parlare. Alcuni i riconoscimenti e le pubblicazioni, anche internazionali. Ripete a sé e al mondo: “meglio un uccello libero, che un re prigioniero”. L’arte è la sua fuga dal mondo.
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