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Mercoledì sbarca su Netflix

Tim Burton firma una nuova versione di Mercoledì, dal 23 novembre su Netflix.  

Tim Burton torna sugli schermi con la sua versione in carne ed ossa, quelle di Jenna Ortega più precisamente, di Mercoledì, personaggio gotico e sadico membro della famiglia Addams. Nata nel 1938 nelle vignette di Charles Addams per il New Yorker, la famiglia Addams è la famiglia di strambi, socialmente inaccettabili e macabri personaggi che ha divertito e impressionato generazioni di giovani, giovanissimi e meno giovani.  

Dopo La famiglia Addams del 1991, diretto da Barry Sonnenfeld (film che avrebbe dovuto girare lo stesso Burton, impegnato in Batman), Netflix affida a Burton, regista di 4 degli 8 episodi, la sfida di proporre una famiglia Addams del terzo millennio. E Burton, regista che da decenni ci regala storie di personaggi reietti, outsider, strani, strambi, emarginati e fuori dalle righe, mette la firma sul più macabro dei suoi negletti: Mercoledì Addams

La serie, in otto episodi, è un miscuglio di elementi che sicuramente soddisfano il noto algoritmo di Netflix: un teen drama in cui si innesta il giallo investigativo, il tutto coperto da quella patina vagamente gotica che è la firma di Tim Burton. Il risultato non è certamente un capolavoro del drama, ma sicuramente un prodotto godibile seppur estremamente commerciale.

La giovanissima Mercoledì, colpevole già di varie malefatte, viene spedita dai genitori (Catherine Zeta Jones e Luis Guzmàn) alla Nevermore Academy, scuola per reietti di ogni sorta che ospita ragazzi con superpoteri. Mercoledì che è alle prese con il suo superpotere, dovrà risolvere, nella scuola frequentata già da sua madre Morticia, oltre ai contrasti tipicamente adolescenziali, una serie di omicidi che tingono di sangue la noiosa e opprimente Jericho

Nel Mercoledì targato Netflix avviene anche una sorta di passaggio del testimone tra Cristina Ricci, interprete della Mercoledì di Sonnenfeld, e Jenna Ortega: Cristina Ricci, infatti, è nel cast di Mercoledì nei panni di Marilyn Thornihill, insegnante della Nevermore Academy.

Se l’inizio della serie riesce ad intrigare e ad acchiappare lo spettatore con qualche stratagemma vecchio ma sempre funzionante tipo l’omicidio seriale, i tratti sadici e sagaci della contorta personalità di Mercoledì, i contrasti tra i giovani reietti della Nevermore Academy e una serie di personaggi che già dalla prima puntata sembrano nascondere qualcosa, lo scorrere delle puntate però non mantiene le promesse fatte.

Mercoledì, di Tim Burton ha solo la firma, il resto è un prodotto che raccatta elementi in giro per la cinematografia per ragazzi, dalla vita accademica di Harry Potter alle atmosfere e all’estetica tipiche di Le terrificanti avventure di Sabrina. Mercoledì perde colpi di puntata in puntata, disattendendo le aspettative di un pubblico che non aspettava altro che vedere un personaggio iconico nella sua malvagia sagacia. La reietta Mercoledì, calata a forza nell’era dei social media e dell’inclusione che è a volte omologazione, viene via via snaturata e costretta ad un cambiamento necessario solo all’algoritmo di Netflix. 

Chi aspettava di vedere questa nuova versione di Mercoledì si trova davanti ad un personaggio di cui non viene esaltata l’unicità, la macabra e contorta diversità, tratti tipici dell’iconico personaggio. La sua malvagità appare, in questa nuova versione, solo un tratto adolescenziale da correggere, da smussare a favore di una maggiore empatia, tolleranza, rispetto. Quella innata e deliziosa malvagità che ci ha fatto innamorare di questo personaggio, si stempera dunque in un vezzo, in un tratto passeggero

Chi cerca dunque in questo film la rivincita dei reietti, degli emarginati non la troverà. Troverà però un teen drama di tutto rispetto, godibile se non si hanno troppe aspettative. Attediamo, quindi, il secondo capitolo della serie, di cui già si vocifera, per vedere quali altre sorprese ci riserva la famiglia più macabra del cinema. 

Valentina Siano

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Valentina Siano

Valentina Siano, classe ’88, professoressa per amore, filologa per caso. Amo la scrittura come si amano quelle cose che ti riescono al primo colpo, non sapresti dire bene come. Scrivo di cultura e spettacolo perché amo il cotone verde del mio divano e il velluto rosso dei sediolini dei teatri. Leggo classici, divoro serie, colleziono sottobicchieri. Sono solo all’inizio della mia scalata alla rubrica gossip di Vanity Fair.
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