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Cos’è e quali sono i requisiti di una città sostenibile?

Per definire “sostenibile” una città, quest’ultima dovrà presentare un modello organizzativo efficiente da poter assicurare ai cittadini uno spazio in cui le varie tecnologie, la mobilità e gli spazi dedicati al verde siano integrati in modo equilibrato.

In alcuni territori è possibile già notare la presenza di città sostenibili e questo dev’essere una motivazione in più per credere che con innovazione, dedizione e buon senso civico, sia possibile concretizzare un’idea che al solo pensiero sembrerebbe irrealizzabile.

Uno dei primi esempi può offrircelo l’imprenditore e il politico statunitense Micheal Bloomberg che propone un nuovo modello: la Smart city, ossia una città sostenibile che diventa laboratorio di cambiamento, ritenendola la città del futuro. Infatti, secondo Bloomberg, se le città si appropriassero di questa nuova facciata potrebbero diminuire le emissioni di oltre un miliardo di Co2 entro il 2030.

“Quali sono gli elementi immancabili per rendere una città sostenibile?” Leggiamolo insieme:

  • Consumo di suolo pari a zero: aggiornare le strutture esistenti tramite le nuove tecnologie messe a disposizione anziché cercare nuovi terreni per costruire
  • Wi-Fi su tutto il territorio
  • Tetti verdi e orti urbani: incrementando la presenza di aeree verdi in città si ricavano numerosi vantaggi. Oltre all’assorbimento della Co2 prodotta dalla vita quotidiana degli uomini e un conseguente abbellimento della città, con la presenza di tetti verdi durante la stagione invernale risulterà migliorato l’isolamento degli edifici, invece, durante quella estiva aiuteranno a ridurre il caldo. Per quanto riguarda la presenza degli orti in città, rafforzano il rapporto tra la natura e l’uomo e costituirebbero anche una fonte di risparmio per quest’ultimo
  • Telelavoro, ossia la possibilità di lavorare da casa per ridurre gli spostamenti e ovviamente l’inquinamento automobilistico
  • Code elettroniche: l’uso di un’applicazione che permette di effettuare prenotazioni a distanza per evitare lunghe file affinché si possa spendere quel tempo in un altro modo, andandolo a guadagnare
  • Documenti digitali nella pubblica amministrazione per ridurre lo spreco di carta
  • Collaborazione social tra cittadini, amministrazione e forza dell’ordine: questo è un punto già messo in atto a Roma con la creazione dell’applicazione “Io Segnalo” mediante la quale è possibile segnalare online eventuali problemi o disagi che si vivrebbero

Non sono esclusivamente questi i requisiti per poter parlare di città sostenibile; infatti, potremmo citarne altri che quasi si ritengono scontati non per la loro importanza quanto per le campagne che trattano questi temi, ovvero la raccolta differenziata, l’utilizzo di nuove tecnologie per il risparmio energetico e incentivare la circolazione di veicoli a basso impatto ambientale.

Riprendendo quello che abbiamo scritto ad inizio articolo, ci sono alcune città che si presentano come un vero e proprio esempio di città sostenibile. In cima alla classifica troviamo Londra che garantisce il maggiore benessere economico, Stoccolma per gli aspetti ambientali e Edimburgo per il benessere sociale. Nelle prime dieci si posizionano anche Singapore, Vienna, Zurigo, Monaco di Baviera, Oslo, Hong Kong e Francoforte.

Anche l’Italia si avvale di città sostenibili, infatti, secondo la classifica di Arcadis, Roma (40°) e Milano (42°) si guadagnano il posto tra le prime 100.

L’ICity Rank 2020 di FPA ha invece promosso una classifica concentrandosi sulle città italiane più digitali e nelle prime dieci posizioni troviamo Roma, Modena, Bergamo, Torino, Trento, Cagliari e Venezia, con Firenze, Bologna e Milano sul podio.

Continuando così, i centri urbani potrebbero diventare buoni esempi per ridurre l’impronta globale e i suoi impatti sulla biodiversità migliorando la qualità della vita.

Alessandra Lima

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Alessandra Lima

Sono Alessandra, classe 2001 e studentessa di lettere moderne all’Università di Napoli “Federico II”. Mi interessano la letteratura, l’arte e la fotografia, da cui quasi sempre traggo ispirazione per la scrittura che è, a sua volta, una mia passione. Rendo la penna un tramite per lasciare a chi mi legge la possibilità di comunicare col mio mondo interiore e i miei interessi.
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