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La vera storia di Balto, il cane e il lupo

C’è una statua a Central Park, di un cane o forse di un lupo, chi lo sa. 

Dedicata all’indomabile spirito dei cani da slitta che trasportarono sul ghiaccio accidentato, attraverso acque pericolose e tormente artiche l’antitossina per seicento miglia da Nenana, per il sollievo della ferita Nome nell’inverno del 1925. 

Resistenza, fedeltà, intelligenza

Questo è il testo riportato sotto alla statua di Balto, il cane lupo che ha ispirato uno dei cartoni animati più famosi della nostra infanzia.

Adesso, però, è arrivato il momento di scoprire la vera storia di Balto, il cane che salvò i vaccini.

Come ormai sappiamo, molti dei cartoni animati con i quali siamo cresciuti sono ispirati a storie veramente accadute e quella del cane lupo Balto non è certo da meno.

Ovviamente, nella realtà non esiste nessuna Jenna dal manto rosso, nessun zio Boris e nessun Muk e Luk. Molto probabilmente il vero Balto ha avuto dei figli, ma nessuno assomiglia per coraggio alla piccola Aleu. Ma, nonostante i ricordi da cui faticheremo a distaccarci, la storia del vero Balto merita di essere raccontata e conosciuta.

Era l’inverno del 1925 quando un gruppo di cani da slitta attraversò veramente i ghiacciai, per trasportare il vaccino necessario agli abitanti di Nome. Quell’anno, infatti, allo scoppiò di una terribile epidemia nella città, si accostò anche una terribile nevicata. La neve rese impossibile il trasporto per nave o per aereo dell’antitossina, indispensabile per guarire i malati e fu allora che si scelse di far trasportare i vaccini a dei cani da slitta, che al tempo già trasportavano la posta.

Come accade anche nel famoso film animato del 1995, venne organizzata una gara per scegliere il gruppo di cani che avrebbe dovuto compiere il viaggio e trasportare la medicina da Nenana a Nome. I cani vincitori trasportarono la slitta per 674 miglia, per cinque giorni e a quaranta gradi sotto zero. Balto era il nome del cane che per primo mise la zampa a Nome, a lui seguirono la slitta e l’antitossina, arrivata ghiacciata per le basse temperatura a cui fu sottoposta. 

Per questo venne dedicata a Balto la famosa statua di Central Park e i due cartoni animati che tanto abbiamo amato e continuiamo ad amare.

Balto rappresenta il gruppo di cani che salvarono gli abitanti di Nome, nonostante le circostanze sfavorevoli che si erano create.

Il vero Balto non trovò nessuna Jenna ad accoglierlo, ma di sicuro ricevette e riceve ancora la gratitudine di quanti guarirono grazie al vaccino, che lui e la sua squadra trasportarono. 

Il vero Balto probabilmente non dovette sfidare nessun Steele, ma di sicuro affrontò il gelo e le sfide della natura con la stessa forza e con la stessa tenacia del Balto che tutti ricordiamo.

Successivamente, il vero Balto venne acquistato da un circo, ma liberato poco dopo per vivere la sua vita come un normale cane.

Nel cartone animato Balto non è un cane e non è un lupo, sa soltanto quello che non è, ma è la prova che per salvare il mondo basta essere sé stessi. Anche se sei “soltanto” un cane.

Martina Casentini

Conosci la vera storia che ha ispirato il classico Disney Pochaontas?

Martina Casentini

Mi chiamo Martina Casentini, sono nata e vivo a Velletri (Roma), studio giornalismo e dal 1995 percorro la mia strada con una penna in mano. Ho messo la testa a posto, ma non ricordo dove. Mi piacciono i gatti, la cioccolata, il mare, le storie che hanno un lieto fine e tutte quelle cose che mi fanno venir voglia di scrivere.

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