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Licorice Pizza, l’estetica nostalgica di Paul Thomas Anderson

Con Licorice Pizza Paul Thomas Anderson ci trasporta in una surreale San Ferdinando Valley nella California degli anni ’70 tra le cui strade, la venticinquenne Alana Keane e Gary Valentine, un ingenuo ragazzino attore, vivono inconsapevolmente e, proprio per questo teneramente, il loro amore.

Licorice Pizza è uno stato d’animo che sfugge continuamente, non si lascia afferrare, è una sfumatura nostalgica fatta di sogni, luci e sale giochi in cui ciascuno di noi può ritrovare quello che non ha mai avuto.

Il titolo stesso del film, Licorice Pizza appunto, richiama felicemente le sfumature nostalgiche e musicali che lo caratterizzano; Licorice Pizza infatti era una famosa catena californiana di negozi di dischi.

Questa scelta di Paul Thomas Anderson rispecchia perfettamente lo spirito giocoso, delicato ed innocente del film alla cui bellezza tanto contribuisce proprio la scelta della colonna sonora.

Canzoni come July Tree cantata da Nina Simone o ancora Life on Mars? di Bowie, Sometimes I’m happy sembrano nascere spontaneamente dalle ambientazioni del film e dagli sguardi dei protagonisti, intrecciandosi perfettamente con le loro vicende.

Cooper Hoffman e Alana Haim (la chitarrista del gruppo pop-folk delle sorelle “Haim” per cui Anderson aveva già girato dei videoclip) interpretano il quindicenne liceale Gary e Alana Keane; è proprio tra le mura scolastiche che i due, tra l’ostinata resistenza della ragazza e le continue avances del giovane, fanno la conoscenza e inizieranno a frequentarsi, scoprendosi lentamente innamorati.

Alana, una dolce ragazza di famiglia ebraica, lavora come assistente di un fotografo e mentre, con i suoi sandaletti bianchi e le sue minigonne in perfetto stile anni Settanta, attraversa il cortile del liceo, incrocia lo sguardo di Gary che rimane talmente affascinato da lei da dire di aver trovato la donna che sposerà.

Il regista è riuscito a ricreare alla perfezione quelle tenere atmosfere da primi amori, le feste, i giochi, i desideri innocenti degli sguardi che si cercano continuamente bisognosi d’affetto ricordano molto quelle de Il Tempo delle Mele, cult anni ’80; Gary e Alana come Vic e Mathieu scoprono l’effimera fugacità dei primi amori e di quei sogni che sembrano destinati a durare per sempre.

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Alana, inizialmente restia a lasciarsi coinvolgere da Gary, viene travolta e affascinata dalla sua intraprendenza e dal suo spirito sognatore.

Tutto il film si presenta con le sue atmosfere, il suo svolgimento e i suoi personaggi come una parodia autocritica dell’industria cinematografica americana, di una Hollywood da sogno americano dove tutto sembra possibile, raggiungibile.

Gary e Alana alla ricerca di sogni, si ritroveranno nel corso della pellicola, in una serie di avventure e situazioni tra l’assurdo e il comico, a partire dal momento in cui Gary scopre i materassi ad acqua e, mettendo da parte il cinema, avvia l’azienda di letti ad acqua Soggy Bottom coinvolgendo Alana in questo strambo progetto.

Proprio grazie ai materassi Alana e Gary finiranno a casa di un tale Jon Peters interpretato da Bradley Cooper, qui amante di Barbra Streisand.

In seguito Alana deciderà di tentare di diventare un’attrice con la mediazione di Gary, così farà un provino per un film e conoscerà Jack Holden, un tipo eccentrico e bizzarro interpretato da Sean Penn.

Alana e Gary vengono in contatto con queste figure caricaturali, parodistiche del cinema americano, personaggi volutamente eccessivi, dalle vite ostentate e sregolate. 

Infatti, la percezione che si ha è che gli stessi personaggi del film si comportino e agiscano come se fossero a loro volta in un film, in un sogno in cui è possibile intraprendere ogni giorno un’attività diversa, un giorno vendere materassi ad acqua, quello dopo aprire una sala giochi.

Licorice Pizza riesce a farci provare delle sensazioni sopite, a farci sentire come fossimo lì nella San Ferdinando Valley del 1973 anche noi; la delicatezza e la tenerezza di Alana e Gary che sperimentano l’innocenza e la fatuità dell’amore e credono di poter fare ogni giorno qualcosa di diverso e di nuovo ci coinvolge e riesce a toccarci nel profondo, insomma, di certo questa dolce commedia vi lascerà un sorriso sulle labbra e il cuore un po’ più leggero.

Benedetta De Stasio

Copertina: Orgoglio Nerd

Benedetta De Stasio

Filosofa per vocazione e plant mom a tempo pieno. Scrivo, coccolo gatti e mi piace cimentarmi in cose che non so fare, come dipingere, cantare e cucinare. Colleziono emozioni e frammenti di vita quotidiana. Credo nel vivi e lascia vivere e che piccoli gesti ed attenzioni possano cambiare il mondo.
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