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Chiesa cattolica e pedofilia: la storia continua

Ci risiamo. 

Ancora accuse mosse agli “uomini di chiesa” per casi di pedofilia. La storia sembra non avere fine e si estende a macchia d’olio sul territorio internazionale, a partire dagli Stati Uniti fino ad arrivare in Germania.

L’ultimissimo caso di pedofilia da parte di rappresentanti della Chiesa Cattolica arriva – ancora una volta – dagli Stati Uniti, in particolare da una chiesa di Camden, nel New Jersey

È stata la Abc News a diffondere la notizia, parlando di circa 300 vittime di abusi sessuali, tutti perpetrati da componenti del clero. Si parla anche di 87 milioni e mezzo di dollari di risarcimento che la Chiesa cattolica dovrà a queste vittime. 

Uno dei più grandi risarcimenti nella storia della Chiesa, persino superiore agli 85 milioni di dollari di risarcimento seguiti al famosissimo caso Spotlight, che mise in luce una spaventosamente fitta rete di abusi sessuali nella diocesi di Boston (ma non solo) e che portò all’allontanamento dell’arcivescovo di Boston, il cardinale Bernard Francis Law, accusato di aver sempre saputo e di aver sempre nascosto. 

Peccato, però, che Law sia stato allontanato da Boston solo per essere trasferito a Roma a ricoprire uno degli incarichi più importanti della chiesa cattolica, ovvero arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore

Non è la prima volta che si parla di uomini del clero complici di questi abusi che hanno insabbiato la faccenda e, come per Law, non è la prima volta che la risposta a queste situazioni è il semplice trasferimento del colpevole in questione. 

Il risultato? 

Come emerso dal caso Spotlight, ciò non fa altro che estendere il problema a macchia d’olio, provocando sempre più vittime, sempre più denunce e sempre più risentimenti. Il prete – o il cardinale, o il vescovo, o chicchessia – accusato di pedofilia che venga semplicemente trasferito in una diocesi di un altro Stato non smetterà certo di abusare di bambini: tutto il contrario, si sentirà più invogliato a farlo, complice il fatto che nella nuova diocesi è molto probabile che nessuno lo conosca. 

Tranne se, poi, arriva un team di giornalisti a rimettere insieme i pezzi e a portare alla luce uno dei più grossi casi di pedofilia di cui la chiesa sia mai stata accusata. 

Il caso Spotlight, adattamento cinematografico della storia vera;
da Il caso Spotlight: la storia vera – NoSpoiler

Ma la storia non finisce qui

Anche dalla Germania, lo scorso 2 marzo, è arrivata una notizia (non troppo) inaspettata: il cardinale di Colonia, Rainer Maria Woelki, dopo un “periodo di riflessione” dal 12 ottobre 2021 al 2 marzo 2022, ha consegnato le sue dimissioni al Papa perché accusato, anche lui, di aver insabbiato dei casi di pedofilia da parte di alcuni membri del clero. Anche in questo caso, però, una vera e propria decisione non è stata presa poiché il Pontefice si è limitato a congelare le dimissioni del cardinale e Woelki, quindi, sta svolgendo normalmente la sua attività di cardinale. 

È sempre in Germania, poi, che a gennaio 2022 è arrivata una notizia scioccante che vede coinvolto il Papa Emerito in persona. È emerso, infatti, che il Papa Emerito, nel lontano 1982, era a conoscenza dell’arrivo a Monaco di un prete pedofilo, monsignor Hullermann, e di non aver fatto nulla per contrastare la cosa. 

Ratzinger, dunque, è stato chiamato a scusarsi pubblicamente per aver insabbiato una cosa gravissima di cui era a conoscenza. La prassi, come possiamo ben vedere, è sempre la stessa: la Chiesa si accorge di un prete pedofilo e, per non creare scandali e salvarsi la faccia, lo trasferisce in un’altra sede dove lui, ovviamente, continuerà a fare il suo sporco lavoro. 

La cosa agghiacciante, nel caso del Papa Emerito, è che il Vaticano, nell’esprimersi sulla vicenda, ha difeso a spada tratta l’operato di Ratzinger durante il suo pontificato, dandogli il merito di aver intrapreso una delle campagne più aspre contro la pedofilia in ambiente ecclesiastico. A rafforzare il loro punto di vista, poi, ricordano di come il Papa Emerito abbia più volte incontrato le vittime di abusi sessuali da parte dei membri del clero. 

Un mea culpa tutto incentrato sull’espiazione dei propri peccati, quindi, ma alle vittime serve davvero? Serve davvero alle migliaia di persone cresciute con un tale trauma che un Papa faccia di tutto (ma ha fatto davvero di tutto?) per auto-assolversi? 

La risposta la conosciamo tutti.

Anna Illiano
Fonte copertina da ViPiù

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Anna Illiano

Anna Illiano (Napoli, 1998) è laureata in Lingue e Letterature euroamericane e si sta specializzando in editoria e giornalismo presso La Sapienza di Roma. Ha un blog personale “Il Giornale Libero” ed è articolista per il magazine La Testata. Dal 2021 collabora occasionalmente col giornale “il Post Scriptum”
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