Arte & CulturaPrimo Piano

Versailles, un sogno dorato e… maleodorante!

Tutti abbiamo letto della favolosa costruzione voluta da Luigi XIV, il Re Sole.

Versailles è considerata all’unanimità la reggia più bella d’Europa.

Quasi cento giardini e un numero incalcolabile di oggetti preziosi, dal mobilio più pregiato alle sputacchiere d’argento. Ciò che non era lussuoso era di troppo.

Ma sotto la patina dorata la reggia francese nascondeva qualcosa di poco chiaro.

O meglio, poco pulito.

Cominciamo col dire che Versailles non era esattamente una semplice reggia. Quando Luigi XIV decise di costruirla, la sua intenzione era di controllare l’alta aristocrazia. Costringendo i nobili più facoltosi a vivere lì, il re trasformò la sua residenza in una prigione dorata.

Un’etichetta straordinariamente rigida, centinaia di stanze da attraversare sotto gli occhi vigili di migliaia di servi pronti a riferire al sovrano ogni singolo movimento. Improvvisamente la reggia più bella d’Europa non è più così accogliente, vero?

Ma aspettate a sconvolgervi, che il peggio deve ancora venire. Perchè fra le centinaia di stanze anche oggi possiamo notare la presenza di pochissimi bagni. Questo perché a Versailles era considerato sconveniente lavarsi.

In realtà quest’assurda usanza non era poi così assurda nel Settecento. All’epoca si credeva infatti che l’acqua facilitasse il passaggio delle malattie infettive e quindi lavarsi era universalmente sconsigliato. Lavarsi soprattutto le parti intime era visto come scandaloso, secondo una bigotta visione religiosa.

Non stupisce quindi che a Versailles la pulizia era tutta incentrata sul coprire la sporcizia piuttosto che pulirsi davvero. A tal proposito i nobili avevano escogitato la pulizia a secco. Ovvero ci si puliva con un panno a volte imbevuto d’alcol, altre volte ci si cambiava semplicemente i vestiti senza pulirsi.

Non una bella immagine, vero? Ma ovviamente la pulizia a secco non poteva contrastare gli effetti inevitabili di un bel bagno ed infatti tutto il potere del re poteva ben poco contro pidocchi e topi, da cui Versailles era letteralmente invasa.

Certo, le elaborate parrucche, i profumi forti e i pesanti trucchi sul viso potevano mascherare l’odore, ma c’era un qualcosa a cui niente poteva davvero porre rimedio. Come abbiamo detto, infatti, non c’erano praticamente i bagni.

E allora come espletavano i bisogni diecimila persone che non potevano lasciare un castello privo di servizi igienici?

Semplice, un po’ dove capitava.
Certo, c’erano anche discreti sottoscala, ma molti non avevano alcuna voglia di percorrere così tante stanze sotto gli occhi di tutti, così molto spesso si espletava direttamente negli angoli delle sale.

Così i servi gettavano il tutto direttamente nei giardini, e anche quando il sovrano decise di spostare il tutto negli stagni lì vicino, l’olezzo era comunque insopportabile e ciò spiega anche perché i visitatori erano tutt’altro che favorevolmente impressionati dalle loro visite a Versailles.

Come si suol dire, davvero non è tutto oro ciò che luccica.

Gabriel Santomartino

Leggi anche: Reggia di Versailles, il ritratto di un Sovrano

Gabriel Santomartino

Classe 97, aspetto di laurearmi in lettere moderne e nel mentre mi nutro di romanzi, racconti e miti come ci si potrebbe nutrire solo di ambrosia. O di una pasta al forno, volete mettere? Appassionato in maniera megalomane di letteratura, fumetti e film col segreto proposito di conoscere un giorno una formula per leggere le emozioni all’interno dell’anima. E di diventare scrittore, ovviamente. Quando le idee sono troppe mi rifugio nella natura, magari con una cioccolata calda.
Back to top button