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“Inventing Anna”, guardate come vi frego tutti

Genio, truffatrice, narcisista, sociopatica, ma soprattutto genio. 

Stiamo parlando di Anna Delvey, o meglio Anna Sorokin, una tra i più grandi truffatori di cui abbiamo mai sentito parlare.

Ma sapete qual è la cosa più perversamente bella di tutta questa storia? L’eleganza con cui questa ragazza di soli venticinque anni ha fregato tutti. 

La prima cosa a cui ho pensato guardando la docu-serie Netflix Inventing Anna appena sfornata è che se mi fossi trovata io al posto di una sola delle povere persone che hanno avuto la sfortuna di avere a che fare con Anna ci sarei cascata anche io. Subito. 

Ma chi è Anna Delvey

Semplice, Anna Delvey non esiste. È un personaggio – e dei più terribili, se mi è concesso dirlo – inventato dalla venticinquenne Anna Sorokin, di origini russe. 

Nessuna ereditiera tedesca, dunque; nessun padre multimiliardario che sgancia soldi – o glieli toglie – per ogni capriccio della figlia; nessun fondo dal quale prendere denaro. Niente di niente. 

Eppure, Anna Delvey ci è riuscita ad abbindolare tutti, la più ricercata élite di New York, con queste sue fandonie. 

Ecco perché è un genio: direttori di banche, artisti, stilisti, architetti, VIP, VVIP, tutti sono crollati davanti al suo fascino. È innegabile, Anna Delvey ci sa fare con le persone

Sa come ammaliarle, sa toccare le corde giuste per farle cadere inevitabilmente ai suoi piedi. Anche quelli che vedono del marcio in lei fin dall’inizio a un certo punto crollano. 

È il caso di Nora, mentore del suo ex fidanzato Chase, che inizialmente non aveva neppure un briciolo di stima o simpatia per Anna. 

Povera Nora, già dal primo episodio sapevamo tutti che c’era cascata in pieno anche lei. E, come in ogni truffa della giovane donna imprenditrice (sì, come no!), il conto è stato a dir poco salato. 

Qui non parliamo di poche centinaia di dollari, nossignore! Qui si parla di migliaia e anche milioni di dollari di frode. Anna puntava in alto, eccome se lo faceva! 

Che senso avrebbe avuto “chiedere in prestito” poche centinaia di dollari? Lei amava il lusso, voleva il lusso, lo anelava, era il suo unico e solo pensiero. Inserirsi tra le persone più elitarie di New York era il suo obiettivo e per farlo doveva recitare bene. 

A quanto pare ci è riuscita. Da ragazza arrivata dalla Germania con nemmeno un soldo in tasca a ereditiera super ricca che offre centoni in giro come se fossero monete da dieci centesimi. 

Si è ritrovata nell’élite, come voleva lei, pronta a spingersi sempre più oltre, a salire sempre più in alto, a scavalcare tutti col suo charme innegabile e col suo infallibile fiuto da segugio. Sì, ma con i soldi degli altri

I soldi che le venivano dati in prestito e non tornavano mai indietro. Gli stessi soldi che, da un giorno all’altro, sono scomparsi nel nulla. 

Ma è davvero così?

Questa docu-serie diretta da Shonda Rhimes ci mostra diverse sfaccettature di Anna Delvey/Sorokin. Il suo passato; un padre assente e alcolizzato; una vita difficile da immigrata russa in terra tedesca; un tentativo di suicidio (ah, no, quello era orchestrato da lei!).

A immergerci nel suo passato siamo quasi tentati di chiederci se Anna Sorokin non fosse in qualche modo la vittima di tutta la situazione. 

Sì, sembra assurdo – e lo è – ma il suo è stato un passato turbolento, difficile, traumatico. Come reazione a quel trauma, Anna Sorokin ha attuato un suicidio metaforico

Addio Anna Sorokin, benvenuta Anna Delvey, chiunque tu sia. Durante i nove episodi non facciamo altro che porci una sola e unica domanda: chi diavolo è Anna Delvey? 

Risposta: un genio. Inutile girarci intorno: per creare quello che ha creato lei, per inserirsi con una tale classe ed eleganza in un ambiente estremamente selettivo, per ammaliare i colossi newyorkesi, devi per forza essere un genio. Non ci sono alternative.

No, non è una self-made woman. Anna non si è costruita da sola con le proprie mani; Anna si è inventata. Non esiste. È un personaggio inesistente al quale tutti hanno creduto per un po’ (per un bel po’!) e poi, come ogni bugia portata alle sue estreme conseguenze, è crollato. 

Il processo di Anna Delvey si è concluso con una sentenza che la obbligava ad un periodo di carcere compreso tra i quattro e i dodici anni. 

La sua maschera è crollata; la sua recita finita. Anna Delvey ha passato 40 mesi in carcere ed è ora tenuta sotto custodia in attesa di essere espulsa dagli Stati Uniti.

Anna Delvey è finita… o forse no. 

No, Anna Delvey è ancora presente. Tutti la conoscono, tutti non fanno che parlare di lei, il suo nome rimbalza di bocca in bocca. Anna Delvey è tutt’altro che finita.

E, forse, alla fine dei conti ha vinto lei. Ha ottenuto ciò che aveva sempre desiderato.

La fama

Anna Illiano

Anna Illiano

Anna Illiano (Napoli, 1998) è laureata in Lingue e Letterature euroamericane e si sta specializzando in editoria e giornalismo presso La Sapienza di Roma. Ha un blog personale “Il Giornale Libero” ed è articolista per il magazine La Testata. Dal 2021 collabora occasionalmente col giornale “il Post Scriptum”
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