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James Matthew Barrie: l’uomo che scrisse Peter Pan

James Matthew Barrie era un uomo, un uomo capace di immaginare un bambino, un bambino di nome Peter Pan che, un bel giorno, decise di non crescere più.

Ma in pochi sanno come ha inventato la storia che lo ha reso famoso, per questo oggi vorrei raccontarvela.

James Matthew Barrie nasce il 9 maggio del lontano 1860.

Era il più piccolo di dieci figli, basso e di statura gracile, ma con un cuore capace di riempirgli tutto quell’esile corpicino che aveva. Un’immaginazione talmente grande che già a soli sei anni gli permetteva di divertirsi ad inventare storie da raccontare ai suoi fratelli e sorelle maggiori. Ma un cuore anche tanto fragile, spezzato a soli sei anni, all’improvviso, quando morì suo fratello quattordicenne per un incidente sul ghiaccio. Un cuore talmente grande da andare incontro alla disperazione di una madre che perde il proprio figlio, vestendosi degli abiti di suo fratello e imitandone i comportamenti per dare uno spiraglio di sollievo a quella donna.

Si narra che fosse stato proprio questo legame che instaurò con la madre, una madre che rivede il suo bambino di nuovo in vita, e questo potentissimo e struggente legame che stabilì con il fratello che non poteva più crescere, ad ispirare la storia che lo rese famoso: Peter Pan, un bambino che aveva deciso di restare piccolo per sempre.

Barrie, per forte volere dei suoi genitori, iniziò a studiare giornalismo, ma le sue prime esperienze non presero il volo. Così, a venticinque anni, grazie ad un annuncio trovato dalla sorella, si spostò a Londra per iniziare a scrivere e trasformò la scrittura nel suo lavoro. Scrive così il suo primo romanzo, che pubblicherà a sue spese. Scriverà ancora, anche per il teatro, a lungo e per lungo tempo. Scriverà fino alla fine dei suoi giorni.

Ma la storia che lo rese famoso, quella di Peter Pan, non nasce solamente così. Un giorno, infatti, seduto su una panchina con il suo cagnolino, conosce per caso due coniugi e i loro cinque figli: George, Michael, Peter, Jack e Nicholas erano i loro nomi ed è inutile che vi dica dove finirono poi, questi nomi. Barrie si affezionò talmente tanto a questi bambini, passò lunghissimo tempo con loro, facendo doni alla famiglia. Tra questi si ricorda un album di foto intitolato I bimbi smarriti e fu in questo periodo che iniziò a scrivere la storia di quel bambino che lo rese famoso, il suo più grande capolavoro: Peter Pan.

Peter Pan fu dunque il frutto di un’infanzia dolorosa e spezzata dalla morte di un fratello, un’adolescenza impulsiva che lo portò lontano da casa con la sua penna e l’incontro casuale con una famiglia di bambini che gli vollero e a cui volle un bene grandissimo. Rappresenta, inoltre, ancora oggi l’amore di James Matthew Barrie per i bambini e la sua cura e premura verso quelli che, di loro, soffrivano.

Peter Pan appare a teatro per la prima volta nel dicembre del 1904, presentato come il ragazzo che non voleva crescere. Peter Pan e Barrie portarono un’immensa commozione su Londra, tanto che quella storia venne presto trasformata in un romanzo dal titolo Peter Pan e Wendy.

Barrie morirà di polmonite il 19 giugno del 1937, lasciando i suoi diritti d’autore all’ospedale pediatrico Great Ormond Street di Londra, a riprova del suo senso di protezione e affetto verso i bambini con meno possibilità.

Oggi, Peter Pan è film, cartoni animati, libri, spettacoli teatrali, è il bambino che molti adulti vorrebbero essere e tornare ad essere, ma spesso anche un cattivo esempio di uomo che fugge dai suoi doveri e dalle sue responsabilità.

La signora Darling, che ora teneva d’occhio Wendy, si avvicinò alla finestra. Disse a Peter che aveva adottato altri ragazzi e che le sarebbe piaciuto adottare anche lui.

“Mi manderete a scuola, e poi in ufficio e presto sarò un uomo?”

“Molto presto.”

“Io non voglio diventare un uomo, se un giorno dovessi svegliarmi e accorgermi di avere la barba!”

“Peter” disse Wendy “io ti amerò anche con la barba.”

E fu così che James Matthew Barrie riuscì a spiegare la paura di tutti gli uomini ormai cresciuti, la paura di smettere di essere amati perché ormai non si è più bambini.

Peter Pan è la mia storia preferita, lo porto dentro fin da bambina. In un universo alternativo e con un pizzico di polvere fatata, per me è rimasto accanto a Wendy per sempre.

Una volta è accaduto davvero.

Era il gennaio del 2014, a Glasgow stava andando in scena una rappresentazione teatrale del romanzo, quando Peter Pan si inchinò di fronte a Wendy e le chiese di sposarlo.

Lei disse sì.

Fu una trovata pubblicitaria?

Non ho mai voluto saperlo, ma da allora continuo a chiedermi se James Matthew Barrie, dal paradiso degli artisti, ha riso o ha sofferto quando il suo Peter si è fatto crescere la barba, smettendo di averne paura e ha deciso, finalmente, di diventare grande insieme alla sua Wendy.

Martina Casentini

Disegno di Giuseppe Armellino

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Martina Casentini

Mi chiamo Martina Casentini, sono nata e vivo a Velletri (Roma), studio giornalismo e dal 1995 percorro la mia strada con una penna in mano. Ho messo la testa a posto, ma non ricordo dove. Mi piacciono i gatti, la cioccolata, il mare, le storie che hanno un lieto fine e tutte quelle cose che mi fanno venir voglia di scrivere.

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