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Ninni: una nuova trincea napoletana

Ninni è un cantautore napoletano che proprio in questi giorni ha debuttato con il singolo fresco fresco Je vulesse.

La noia della zona rossa in una giornata non lavorativa, scorrendo le storie di Instagram, così, come mia mamma fa zapping in televisione, sotto le coperte, la tisana, sul comodino….

Je vulesse ricere na cos

Ma me mett propri scuorn

E te guardà…

Parte d’improvviso questa canzone, con una chitarra melodica, una voce morbida, un sound che mi riporta all’infanzia, quando, incantata da quella chitarra, per la prima volta mi innamorai di Pino Daniele.

Incuriosita da questo cantautore emergente – subito inizio la mia ricerca – mi imbatto in una musica riesce a trasportarmi nella mia Napoli contemporanea che non dimentica i suoi must musicali, una Napoli che cerca di evadere da tutto il male in cui viene sotterrata, una Napoli che lotta con l’arte e l’amore*.

Per questo non perdo tempo e gli faccio delle domande, così da poter dare spazio a questo nuovo musicista che mi colpisce per la sua inaspettata gentilezza. Gli chiedo, perciò, cosa lo abbia spinto a prendere la chitarra tra le mani e ad avvicinarsi, così, alla musica e quale valore ha per lui.

“Sicuramente l’ambiente che mi circondava e mi ha circondato sin da piccolo e potrei anche dire i casi della vita perché più volte, per un motivo o per un altro, ci sono rimasto legato. Ho un rapporto di odio/amore con la musica. A volte è tutto, altre volte non l’ascolto e non ho voglia di ascoltarla e suonarla. Credo comunque che sia, spesso, almeno per me, una terapia vera e propria che mi aiuta tanto in molti momenti della giornata”.

Non riesco poi a giustificare questo nome d’autore insolito – Ninni – per cui, gli chiedo: “perché, c’è un motivo specifico?”.

“Ninni è qualcosa di ironico che dico spesso agli amici, e che è stato ripreso da mio nipote così per caso, che infatti mi chiama Ninni. L’ho scelto perché aveva per me più senso chiamarmi così che scegliere il mio nome e cognome”.

Gli domando, poi, se oltre al singolo Je vulesse, ci siano altri programmi per il futuro.

“Ho scritto e sto scrivendo delle canzoni da far ascoltare senza pensare al resto di quel che succederà e lo sto facendo grazie a dei grandi musicisti: Fabrizio Fedele, che è il mio produttore, e Pino Ciccarelli. A breve dovrebbe uscire Tutt’ o’ bbene ca ce sta’, la seconda canzone di Ninni che è solo un invito a guardare alla vita in modo positivo nonostante quello che sta succedendo”.

Sorrido, immersa in tutta questa positività che tutti i giorni dovremmo portare in mente.

“Mi piacerebbe che un giorno tutti, ma dico tutti, soprattutto qui a Napoli possano avere più spazio e voce in capitolo nella musica e non solo. Napoli è piena zeppa di talenti, di persone creative, di persone sensibili all’arte. Bisogna, ripeto, dare più spazio a più persone per rendere questa città ancora più ricca di quella che è”.

 Ninni, come altri artisti, fa parte di quella trincea napoletana.

Quella trincea che resiste.

Lottando con la musica,

con l’amore.

Federica Auricchio

Vedi anche: Napoli, amore e città

Federica Auricchio

Sono Federica Auricchio e mi definisco Napoletana dalla nascita, perché nel mio sangue ribollono la musica, la poesia, la bellezza, il comunismo e la felicità. Filologa da un paio di anni combatto le discriminazioni sociali con il sorriso e la penna, amo seminare in campi incolti perché è bello, poi, veder germogliare fiori rari.
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