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Canto di Natale e l’uomo che inventò il Natale

“In questo libriccino sullo spirito ho cercato di evocare lo spirito di un’idea che non metta i miei lettori di mal animo con se stessi, fra di loro, con la stagione e con me. Possa ecco aleggiare gradevolmente nelle loro case e che nessuno desideri scacciarlo.
Il loro fedele amico e servitore.”

Dicembre 1843
Charles Dickens

Recita così la prefazione scritta di pugno in quel dicembre del 1843 da Charles Dickens, l’autore del libro “Canto di Natale (racconto lungo più che romanzo) del quale il famoso critico inglese scrisse che fu un libro «miracoloso». Lo definì così perché «solo uno scrittore di enorme talento poteva scriverlo»; inoltre definì lo stesso scritto «probabilmente il più straordinario scrittore di lingua inglese dopo Shakespeare».

Con quest’opera letteraria Dickens divenne «l’uomo che inventò il Natale» perché grazie a questo Canto istituì la tradizione del Natale che conosciamo e celebriamo.
Il Canto di Natale fu un vero e proprio simbolo del Natale che durante quell’epoca mancava di spirito celebrativo e di gioia a causa della estrema povertà e della crisi economica, cosa che ha creato un forte cinismo verso il prossimo e la vita stessa, una straordinaria coincidenza che lega quell’epoca alla nostra.

Come ogni opera di Dickens anche il Canto di Natale era ispirato dalla sua vita, ad esempio possiamo ricordare la vicenda che portò purtroppo da bambino, alla tenera età di 12 anni, a lavorare in una “fabbrica del lavoro” perché il padre fu arrestato a causa dei debiti, per questo paragonabile al suo piccolo eroe Oliver Twist.

Vi sfido a trovare tutti i paragoni nel Canto di Natale.

Anche se Dickens peccò di mancanza della misura, di cattivo gusto e di eccessi, il Canto di Natale resta un’opera intramontabile, un libro di successo nell’Ottocento come nel 21° secolo, eppure grazie al suo talento di unire il misticismo religioso e la superstizione popolare, egli non si limita all’esortazione morale, ma incide sui nostri comportamenti, per non parlare del famosissimo augurio del “ Buon Natale” del quale dobbiamo assegnare la paternità allo stesso Dickens.

Grazie Dickens, sono molte le cose per le quali dobbiamo ringraziarti e il Canto di Natale è uno di queste e che diciamo ha ispirato una bella fetta del mondo cinematografico e del mondo letterario.

È bene che mi fermi qui con le nozioni altrimenti diventerà una vera e propria biografia e pertanto per l’approfondimento – se non avete tempo di leggere una biografia – suggerisco il film Dickens – l’uomo che inventò il Natale del 2017 di Bharat Nalluri, che parla proprio di quando Dickens scrisse il Canto di Natale, tutto il suo processo creativo, la sua infanzia e il rapporto con il padre.
Vi auguro buona visione!

Disegno e didascalia di Sonia Giampaolo

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Sonia Giampaolo

Sonia Giampaolo nasce e cresce a Napoli, dove studia, prima, Grafica d’arte presso l’accademia di belle arti di Napoli, poi, Illustrazione presso la scuola italiana di comix assecondando, così, il sogno di una vita quello di diventare un’illustratrice. Lavora come illustratrice al video musicale di Scapestro “essere luce”, per “Futura” la newsletter del corriere della sera e “la testata-testa l’informazione”, viene selezionata per varie mostre/concorsi tra cui due volte per i concorsi indetti dal collettivo de “le vanvere” e due volte per il concorso “emoticon”, inoltre viene selezionata alla mostra street art di “CHEAP festival”. Nel 2023 pubblica con Armando Curcio Editore e Giannini Editore. Sogna di illustrare storie per bambini e libri che parlano di cinema. Parla solo tramite citazioni dei film e si trasferisce a Roma per amore.
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