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Come l’Erasmus ti cambierà la vita

È risaputo ormai che il miglior insegnamento che questa vita possa dare è l’esperienza…
Ma come si fa esperienza nella vita?

Si può fare per un determinato lavoro, per superare un esame, un tirocinio, o un colloquio importante, ma come è possibile sapere tutto ciò che c’è da sapere sulla vita?

Come si può, da studenti, passare attraverso quell’oscuro tunnel che porta alla tanto temuta età adulta? Quella fatta di responsabilità, scadenze, bollette!

Forse però un modo per prepararsi c’è, (senza essere impreparati e rimanere schiacciati dalle sopracitate responsabilità). Questo articolo sarà una piccola guida basata sulla mia esperienza e testimonianza su come l’Erasmus mi ha aiutato a crescere e a fare la giusta esperienza nella vita.

Ma cos’è l’Erasmus?
Acronimo di EuRopean Community Action Scheme for the Mobility of University Students, è un programma di mobilità studentesca dell’Unione europea, che affonda le sue radici nel lontano 1987. In altre parole, permette agli studenti di tutti i paesi dell’Unione di vivere un’esperienza formativa all’estero, per un periodo di tempo che va dai tre mesi a un anno. Ciò permetterà a giovani studenti che non hanno ancora assaggiato il sapore della vita da adulti di potervisi avvicinare gradualmente, facendo nuove esperienze, attività, conoscendo persone diverse che potranno stargli vicino durante questa avventura, sfiorando appena piccole ma grandi responsabilità, affacciandosi ad una vita che non gli apparteneva, e scoprendo quanto sarà ardua, ma al tempo stesso divertente e indimenticabile.

Attenti però, non sarà tutto rose e fiori!

Per prendere parte a questo fantastico viaggio bisognerà guadagnarselo: attraverso un bando pubblico di concorso, verranno messi a disposizione un totale di posti e di borse di studio (fondamentali per partire!), che gli studenti potranno vincere. In base al reddito, ai voti e al numero di crediti formativi universitari, una commissione sceglierà chi è o non è meritevole di ottenere questa opportunità.

Passato questo step bisognerà scegliere una destinazione, ovvero il luogo che, per alcuni mesi, considererete la vostra casa.

Ecco alcuni consigli:
– Lasciarsi guidare dal cuore, ma anche dal cervello. Ciò vuol dire tentare di avvicinarsi ad una cultura che vi piace, vi appassiona, e della quale volete imparare il più possibile. Al tempo stesso però, attenti al numero di borse di studio messe a disposizione per quella determinata meta e alle richieste già effettuate da altri studenti. Se per l’università dei vostri sogni nella città e paese dei vostri sogni, ci sono solo quattro borse di studio e già quindici richieste, forse è meglio evitare di sprecare una possibilità (ve ne sono concesse tre) e puntare su un’altra università (magari in una città diversa nello stesso paese).

– Effettuare la scelta della destinazione qualche giorno prima della scadenza. In questo modo potrete controllare quante richieste sono state già fatte per le diverse mete messe a disposizione, rispetto a qualcuno che ha fatto richiesta i primi giorni. È consigliabile preferire università che offrono tante borse di studio e che abbiano poche richieste, così sarà più probabile poterne vincere una!

– Scegliere il semestre in cui partire basandosi sugli esami che sono disponibili. Avete capito bene, un’altra cosa da fare per guadagnarsi tutti i soldoni della borsa di studio sarà superare delle prove. Tranquilli, nulla di complicato: saranno esami equivalenti a quelli della vostra università italiana, per questo sarà necessario sceglierne qualcuno nel vostro piano di studi che ancora non avete superato e il gioco è fatto. Se gli esami adatti a voi sono tutti concentrati, ad esempio, nel primo semestre, sarà quello il periodo migliore per partire (Il numero delle prove si basa sul numero di mesi trascorsi all’estero, ad esempio è probabile che per sei mesi ce ne siano quattro).

– Preferire paesi di cui conoscete la lingua oppure migliorare il proprio inglese. Per quanto la lingua più parlata al mondo potrà esservi utile, nulla equivale ad immergersi completamente nella cultura locale comunicando nell’idioma del luogo. Non solo vi sarà utile durante le lezioni, per fare la spesa o chiedere indicazioni in strada, ma sarà fondamentale per farvi dei nuovi amici! Spesso i parlanti locali adorano quando gli studenti stranieri provano ad apprendere la loro lingua, e ai loro occhi siamo adorabili (non solo perché possono ridere dei nostri errori di pronuncia), per questo vi consiglio un bel corso intensivo prima della partenza. Dopo qualche tempo e strafalcione grammaticale, sarete fluenti e contenti.

– Trovare una casa in città che non costi troppo e sia vicina all’università. Prediligete case condivise con altri studenti Erasmus o del luogo, così da avere qualcuno con cui parlare e a cui chiedere consigli. Affittare una sola camera privata in una casa condivisa vi permetterà di avere la giusta privacy, di risparmiare soldini e poterli spendere per viaggi o esperienze sul luogo. È meglio una casa con pochi coinquilini, cercate di renderli vostri amici e soprattutto assicuratevi che sappiano cucinare (così da evitare spiacevoli incidenti!)

Il consiglio più importante è: prima della partenza siate positivi e tranquilli.
Non lasciatevi trasportare dalle insicurezze e dalle paure, questa è un’esperienza che capita poche volte nella vita e bisogna godersela al massimo e apprendere tutto ciò che è possibile da essa.
Prendere parte al programma Erasmus significherà vivere da soli e affrontare la vita in un paese che non è il vostro: ciò vi aprirà la mente, gli occhi e il cuore; vi renderà orgogliosi delle vostre forze e capacità; vi lascerà tanti bei ricordi con persone che condivideranno con voi giornate, esperienze, feste e divertimenti; vi aiuterà a crescere e maturare per affrontare la vita vera dopo l’università; e soprattutto vi lascerà un luogo, dei momenti, e degli amici nel cuore, un’avventura magnifica che non vi pentirete mai di aver fatto.

Teresa Labriola

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La Redazione

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