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HIMYM: Ted, parliamo del finale

Fa strano dirlo ma sì, esattamente 15 anni fa – nell’ormai quasi leggendario 2005 – andava in onda il primissimo episodio di How I Met Your Mother, la commedia nata dalla penna di Craig Thomas e Carter Bays più amata di sempre.

Ma dopo Friends, almeno per me, di cui tra l’altro segue la falsa riga.

Come la serie cult degli anni ’90, infatti, anche HIMYM racconta la storia di cinque amici che nell’immensa e rumorosa New York ci rivelano, puntata dopo puntata, stagione dopo stagione, scorci di vita vera fatta di dolori, delusioni, fallimenti, promozioni, attimi di gioia, belle notizie, cuori infranti, amori appena sbocciati, baci rubati, risate tra veri amici, sbornie colossali e serate tutte pizza e birra in salotto. Serate leggen – non vi muovete – darie, ovviamente.

Leggendarie.

Stiamo parlando di cinque storie intense, unite e raccontante dalla voce del protagonista, Ted Mosby, l’ultimo dei romantici che nel 2030 racconta ai figli la storia che ci siamo sorbiti tutti almeno una volta nella nostra vita: come ha conosciuto la loro mamma.

Ora, poiché in questo articolo parlerò del tanto discusso finale, mi pare giusto lasciare degli avvisi ai naviganti.

Il primo è rivolto a coloro che ancora non l’hanno vista e non vogliono, giustamente, spoilerarsi il finale: l’inverno sta arrivando amici miei, uscite da questo articolo. Siete ancora in tempo.

Il secondo invece è per chi la conosce già: compagni di viaggio, spero di non deludervi, ma non ci saranno panegirici sui personaggi o sulla serie in sé. Direi di lasciare i convenevoli ad altri articoli e di andare dritti al punto.

Come ben sappiamo, gli episodi conclusivi della serie sono tutti concentrati nel fine settimana del matrimonio tra Robin e Barney. Un matrimonio leggendario che – anche se aveva tutta la mia benedizione – ha definitivamente spezzato il cuore del nostro povero Theodore Evelyn Mosby.

Ted infatti, convinto di aver perso per sempre l’amore della sua vita – pronta ormai a condividere il resto dei suoi giorni con il suo migliore amico – decide di trasferirsi definitivamente a Chicago, accettando il lavoro offertogli mesi prima dall’antipatico Hammond, sperando così di poter dimenticare Robin e di riuscire a trovare finalmente la sua anima gemella.

Era tutto stabilito quindi: Ted sarebbe andato a Chicago, Lily e Marshall avrebbero avuto il loro secondo bambino e Robin e Barney sarebbero stati felici insieme.

Ci stavamo dunque preparando al finale, ma il destino, se di destino si può parlare, è così imprevedibile e “tempisticamente” lontano dai nostri piani che puntualmente è sempre pronto a stravolgerci. Ed è esattamente quello che accade a Ted che, pronto per iniziare una nuova vita in una nuova immensa città, si ritrova invece davanti il suo ombrello giallo – leitmotiv di tutta la serie – pronto a rimescolargli le carte.

Ed eccolo qui, finalmente il finale che stavamo aspettando da ben nove stagioni.

Con il cuore in un brodo di giuggiole, abbiamo guardato tutti i bellissimi flashback di quest’amore tanto atteso. Flashback che però c’hanno pure fatto girare le sette sfere del drago perché, davvero? Nove stagioni per vedere finalmente i quattro figli di Lily e Marshall, il romanticismo di Barney e il vero amore della vita di Ted e voi ci date solo dei flashback? Ma che davvero? È ingiusto.

Ma comunque alla fine ci siamo accontentati – o meglio siamo stati costretti – e Tracy l’abbiamo comunque trovata adorabile. E chi dice il contrario mente.

Sembrava quindi finito come speravamo, finalmente Ted è felice, finalmente ha qualcuno che lo ama davvero e che è pronta a lasciarsi amare totalmente, finalmente può arredare la sua nuova casa e finalmente può vedere nascere i suoi amati figli.

MA NO.

Perché la produzione decide di rimescolare ancora una volta le carte in tavola, questa volta però spezzandoci un po’ il cuore.

Non dimenticherò mai la tristezza di razionalizzare che Tracy era solo un ricordo in quel racconto infinito di Ted, che la fermata di Farhampton era ormai lontana e che erano già trascorsi sei anni dalla sua scomparsa.

E così questi flashback che tanto abbiamo trovato adorabili come la bella e tenera Tracy, lasciano il posto al presente che ci riporta a dove tutto è cominciato: dopo ben 25 anni di distanza dal loro primo incontro, Ted è ancora una volta sotto il balcone di Robin provando a riconquistarla con il famoso corno francese blu. Ancora una volta. Amore eterno e mai dimenticato.

Un finale che un po’ c’ha deluso e un po’ avremmo dovuto immaginare; una scelta che un po’ ci ha lasciato l’amare in bocca, un po’ ci ha fatto sorridere.

Personalmente – UNPOPULAR OPINION – quella di Ted è stata una decisione che ho condiviso fino ad un certo punto per un motivo molto semplice.

Nelle puntate finali della serie infatti, i produttori hanno marcato più di una volta quest’impossibilità per Ted di coronare il suo sogno d’amore con Robin proprio a causa dell’amore non corrisposto di lei e dei suoi piani di vita che non è disposta a rinunciare per lui.

In base a questo, mi pare palese che non sia davvero Ted l’amore della vita di Robin. È solo il suo porto sicuro, colui che avrebbe dovuto sposare – come lei stesso dice alla sua migliore Lily e poi anche al nostro architetto del cuore – perché le avrebbe donato tutto l’amore e tutte le sicurezze di cui avrebbe avuto bisogno e che Barney, al contrario, non sarebbe stato in grado di darle, probabilmente.

In un certo momento, entrambi sono coscienti che quest’amore non è giusto. Non è destinato ad essere. Eppure Ted ritorna da lei nonostante questo. Cos’è, un modo per Ted di chiudersi nell’unico passato che l’abbia reso felice (oltre Tracy, s’intende) cosciente però che sono sempre stati su due piani emotivi completamente diversi? E Robin? Ha vissuto quello che desiderava e adesso anche lei si chiude in un passato facile da recuperare che forse solo adesso è pronta a vivere davvero?

Non lo so, ho adorato Ted e Robin e so che per un breve secondo i loro cuori si sono davvero allineati, ma non è durata molto. Robin ha sempre scelto qualcosa di diverso da Ted mentre lui avrebbe e ha sempre scelto Robin.

Se, come pensa Ted, due persone sono l’uno destinata all’altro, se sono l’uno l’amore della vita dell’altro, non dovrebbero andarsi incontro insieme?
L’amore della tua vita non è mai a senso unico in fondo e se la memoria non m’inganna, è sempre stato Ted ad esserle andato incontro e a provare a ricostruire quello che Robin mandava in pezzi.

Ma come ho già detto prima un’altra parte di me pensa che forse le cose è così che dovevano andare. Forse era questo il finale che la storia meritava sin dall’inizio. In fondo Penny aveva ragione: Ted ha passato più tempo a ricordare il suo amore con Robin e come ad un certo punto sia stato costretto a dirle addio, che con la loro madre che appunto, nomina solo alla fine del racconto.

Dobbiamo tener conto che HIMYM è un racconto di vita vera, vita sofferta e goduta, e nella vita vera non sempre le cose vanno come ci aspettiamo o come abbiamo programmato e Ted ce lo ricorda continuamente, così come i sogni infranti di Lily, le occasioni mancate di Robin, l’amore vero celato dietro l’umorismo e la sfrontatezza di Barney o la troppa gentilezza di Marshall che spesso gli si ritorce contro.

E allora penso che magari HIMYM ha avuto il finale che meritava davvero. Il finale di una cosa bella che finisce e di un’altra che potrebbe iniziare, questa volta col piede giusto. Magari siamo noi romantici che facciamo fatica ad accettarlo perché è indubbio che una lettura più romanzesca non avrebbe fatto altro che rassicurarci, ma magari Ted e Robin sono la dimostrazione che in fondo forse è vero che le cose che si appartengono finiscono sempre per ritrovarsi.

Forse Tracy era solo la sua donna ideale, la donna dei suoi sogni. Forse è Robin il suo vero amore che non sempre è perfetto. Forse mai. O forse ha ragione quel vecchio saggio che disse che nella nostra vita incontreremo due grandi amori. Chi può dirlo.

Non so quale sia la vostra idea di amore, se una Tracy o una Robin. Ma vi auguro un giorno di trovare il vostro corno francese blu o un ombrello giallo alla fermata del treno di un Farhampton qualunque. Scegliete voi.

Adele De Prisco

Illustrazione di Simone Passaro

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Simone Passaro

Mi chiamo Simone Passaro e ho trentadue anni ma il dato è in continuo aggiornamento. Arrivato primo ad un concorso per sosia di Roy Paci, ho una controfigura che disegna al posto mio. Su di me Wikipedia dice: “la ricerca non ha prodotto risultati”.
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