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Novità follemente intelligenti firmate Dreambook Edizioni

La Dreambook Edizione è una casa editrice nata nel 2016 e festeggia i suoi 40 anni con speciali novità che voglio mostrarvi.

In questi giorni di isolamento forzato ho avuto il piacere di parlare con Stefano Mecenate, editore della Dreambook Edizione che, con una tavolozza di colori, mi ha pennellato il lungo cammino della sua casa editrice e dei suoi multipli schizzi. Dalle origini alle nuovissime collane, fino ai progetti per il futuro: un’offerta sempre innovativa e diversa, ricca di molteplici sfumature.

I primi passi

Stefano mi racconta che – dopo 20 anni come editor, direttore di collane e revisore di bozze – con l’aiuto dei suoi collaboratori, decide di percorrere questa nuova strada nel campo editoriale.

Il 2016 non è un momento fantastico per emergere in campo ma la volontà di essere un punto di riferimento per gli scrittori e i lettori è forte. Perciò, spinto dall’esigenza di misurarsi in prima persona con gli scrittori, per creare rapporti interpersonali profondi e veri, riesce a far venire a galla il suo potenziale.

La collana particolarmente apprezzata dal pubblico è quella Junior, dedicata ai lettori under 10 anni che trova interesse nelle famiglie.

I nuovi passi

Editoria sentimentale ma non sentimentalistica, quindi, quella della Dreambook Edizione. Stefano, mettendo a disposizione degli scrittori i suoi venti anni di esperienza, riesce a dimostrare che esistono autori validi, anche senza l’etichetta di Rizzoli, Mondadori e Feltrinelli.

Chiacchierando mi svela come la Dreambook Edizioni, per adeguarsi alla chiusura triste delle librerie abbia intensificato il punto di vendita online per chiunque abbia desiderio di conoscerli. Mi fa notare nostalgicamente come i tabaccai, invece, restino aperti. I libri non sono un bene di prima necessità, sembra, almeno non quanto le sigarette.

Con la chiusura anche degli uffici, però, la Dreambook Edizioni non si ferma. Continua a lavorare con i propri autori, per piccole iniziative di promozione dei loro libri, soprattutto con interviste radiofoniche, nelle piccole realtà locali.

Un mercato difficile, vero, i grandi network nazionali monopoli del mercato del libro riducono la possibilità dei nuovi autori emergenti. Eppure la Dreambook Edizioni è agguerrita e Stefano, orgoglioso, mi narra delle ultimissime novità.

La prima è una nuova collana di filosofia, inaugurata con un volume di Giovanni Bruno, un docente delle scuole superiori che ha rapporti con l’Università, “Filosofia iper contemporanea, 10 lezioni propedeutiche”. L’autore, spinto da un’onda emotiva, si domanda perché leggere e studiare la filosofia. Dopo essersi interrogato parte con la stesura dei due volumi in cui ambisce a un nuovo modo di approcciarsi alla materia.

Una filosofia non vista solo come una pappardella da imparare tra i banchi liceali e rilegata al suo tempo storico, bensì attualizzata. Non archivistica, quindi, ma corrente, quotidiana, viva; una riscoperta per noi lettori.

La seconda è una collana non ancora inaugurata che partirà al termine di questa emergenza sanitaria. Il curatore è Emiliano Sarti – docente di storia e filosofia e studioso di greco e latino – che ci regala una rilettura moderna dei classici, accompagnati da una traduzione fedele. C’è la volontà di farli tornare vivi nella nostra società, per essere alla portata di tutti.

Ci sono in vista novità anche saggistiche, in particolare con il musicologo Fulvio Venturi, in “Mascagni e Livorno, un caso internazionale”. L’autore analizza il rapporto di amore fra Pietro Mascagni e Livorno, la sua città natale, e come il musicista, approcciandosi con l’intera Europa e con il successo di “Cavalleria Rusticana”, si metta al pari di Puccini.

Poi mi parla di due romanzi di diversa natura. Quelli di Deborah Somma “Obizuth” e “La ladra di bambini“. Una trilogia che ci racconta di una donna italiana che si ritrova, per lavoro, immersa nelle favelas di Rio de Janeiro. Un incontro casuale stravolgerà la sua vita e – tra bugie, sospetti e segreti – cercherà di salvare sei bambini.

L’altro è una storia che continua da un bambino del romanzo precedente, si tratta de “Il respiro dell’anima” di Giorgio Freeman; un thriller esoterico che va in una direzione trascendente. Un racconto denso, scritto con una penna suggestiva e appassionante che sa portare il lettore dentro la storia e affascinarlo. Un caso letterario che ci regala il piacere di leggere per la scrittura stessa.

Infine c’è “Sogni in versi”,una collana di poesia che arriva tardi nell’ottica editoriale della Dreambook Edizione ma che parte in quinta con una provocazione forte. 

Il primo libro è una silloge di un ragazzo che ci fa vivere con intensità i problemi psichici che per quindici anni lo hanno tormentato, spingendosi all’autolesionismo e, quasi, al suicidio.

In ultimo lo stesso Stefano Mecenate, dopo venti anni, decide di rimettersi in gioco ritornando alla poesia, messa da parte per legittimo pudore. Riprendendo poesie che venti anni fa, dopo la lettura dei vangeli e libri storici, aveva iniziato a scrivere. Stefano mette in scena personaggi come Giuda, Barabba e Centurione romano: ce li racconta in maniera poco tradizionale e scontata, una revisione personale e interiore. Non come sono realmente conosciuti, tuttavia una rilettura critica che riguarda sé stesso.

Verso il futuro

Chiedendo a Stefano se ci sono in vista delle novità legate al Coronavirus, mi svela che, anche se per ora è solo un progetto, dalla Sardegna, con il comune di Carbonia, è in incubazione una piccola raccolta di racconti e disegni di bambini delle scuole elementari; proprio per esorcizzare il demone nato dalla solitudine ed emarginazione a cui questa pandemia ci ha costretti.

La scrittura come valore terapeutico, insomma: un bambino che, con l’aiuto dei genitori o della maestra, ci racconta e si racconta la sua esperienza per vincere la paura.

In fin dei conti, la Dreambook Edizione ci ha regalato, ci regala e ci regalerà novità follemente intelligenti che a noi lettori non possono non entusiasmare!

Federica Auricchio

Vedi anche: DreamBOOK, leggere per sognare

Federica Auricchio

Sono Federica Auricchio e mi definisco Napoletana dalla nascita, perché nel mio sangue ribollono la musica, la poesia, la bellezza, il comunismo e la felicità. Filologa da un paio di anni combatto le discriminazioni sociali con il sorriso e la penna, amo seminare in campi incolti perché è bello, poi, veder germogliare fiori rari.

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