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Contro Ohio e Texas, l’aborto è essenziale!

Il coronavirus continua a diffondersi negli Stati Uniti e i dispositivi di protezione  scarseggiano. Quale modo migliore per fronteggiare l’emergenza se non abolire l’aborto? 

Prima l’Ohio e poi il Texas hanno preso questa decisione nell’ultima settimana, ma sappiamo che entrambi gli stati hanno da sempre adottato misure anti-aborto.  

Dave Yost, procuratore generale dell’Ohio, ha mandato una lettera alle cliniche che praticano l’aborto e ordinato di smettere di eseguire interruzioni di gravidanza volontarie, da cui non dipende la vita della paziente, fino al 21 aprile. Ken Paxton, procuratore del Texas, ha seguito questa mossa e ha scritto che “nessuno è esonerato dall’ordine su interventi clinicamente inutili, compresi i fornitori di aborti.” Chiunque dovesse violare l’ordine potrebbe pagare una multa di circa 1000 dollari e rischiare fino a 180 giorni di carcere.

Ma è davvero una mossa per garantire più forniture mediche? 

Sono anni che si combatte, negli USA, una lotta per il diritto all’aborto. Dall’arrivo di Trump la situazione non ha fatto che complicarsi. Il presidente stesso, infatti, nel 2017 ha ripristinato il “bavaglio globale”, una misura per cui le organizzazione estere che ricevono finanziamenti dagli Stati Uniti non possono menzionare l’aborto nei loro programmi di consulenza. Uno specialista sanitario non potrebbe suggerire questa pratica neppure se dovesse ritenere la gravidanza rischiosa!

Gli stati più conservatori non hanno fatto altro che appoggiare quest’ideologia: Georgia, Ohio, Kentucky, Mississippi, Louisiana e Missouri hanno proibito l’aborto dopo 6 settimane (periodo dopo cui molte donne non sono neppure a conoscenza della gravidanza). In Alabama è stata promulgata una legge che vieta ogni forma di aborto senza eccezione, anche di fronte a uno stupro o un incesto. 

Abortire, per le donne americane, diventa sempre più pericoloso. Proprio per questo le misure adottate dall’Ohio e dal Texas non sono assolutamente giustificabili, l’aborto non è un intervento “non essenziale”, è un diritto necessario e deve essere difeso.

Gli USA hanno il tasso di mortalità materna più alto tra i paesi più sviluppati, tasso che continuerà a crescere se il governo americano non apre gli occhi. Fortunatamente in moltissimi stati l’aborto è ancora legale e a maggio ci sono state migliaia di manifestazioni.

Noi ci schieriamo a fianco di tutte le donne americane, non sarà una crisi sanitaria a privarle dei loro diritti.

Angela Guardascione

Vedi anche: Aborto e società : l’esempio dell’Umbria ci mette di fronte a noi stessi

Angela Guardascione

Mi chiamo Angela Guardascione e sono nata a Napoli il 26/07/01. Ho frequentato il Liceo Classico e ora studio scienze politiche. Amo scrivere quasi quanto amo guardare ininterrottamente serie tv per 10 ore, quasi quanto amo Meryl Streep, Un uomo di Oriana Fallaci e comprare 4 libri al giorno per poi lasciarli tutti in sospeso.

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