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Siamo quello che guardiamo attraverso lo schermo

Una volta ho sentito dire che siamo quello che mangiamo, altre volte che siamo quello che doniamo, altre ancora che siamo un misto di tutte le persone che abbiamo incontrato… alla fin fine, io credo che siamo tutti una sommatoria di quello che guardiamo attraverso lo schermo.

Era il 1895 quando i fratelli Lumière diedero vita a quello che, tra gloriose evoluzioni e picchi verso il basso, è divenuto l’attuale cinema. Il primo film trasmesso durava meno di un minuto e in quel poco tempo si racconta che riuscì a far credere agli spettatori che quel treno li avrebbe investiti veramente, tanto da farne scappare via alcuni.

Da allora le cose sono cambiate sotto una molteplicità di punti di vista, ma una cosa rimasta costante è certamente l’influenza che questo vero e proprio mezzo di comunicazione riesce ad avere sul suo pubblico. Oggi, il cinema ha ancora una fortissima influenza sugli stili di vita e sulle abitudini, soprattutto dei più giovani.

Ma facciamo un breve viaggio nel tempo per vedere qualche moda nata e diffusasi partendo proprio dal mondo del cinema.

Era il 1978 quando Sandy e Danny si incontravano su una spiaggia, dando vita ad una love story estiva che ancora oggi si stenta a dimenticare. Danny aveva i capelli imbottiti di gelatina e vestiva sempre in total black. Non casualmente, fu proprio in quel periodo che si diffuse, soprattutto in America, la moda della brillantina!

Ma come è stato possibile?

Come ha fatto il cinema a far nascere questa vera e propria moda?

La forte empatia? Leggi anche qui.

L’idea che fosse stata proprio la brillantina ad aiutare John Travolta a trovare l’amore?

Ma torniamo ancora qualche anno più indietro, nel 1961, con due parole che oggi compaiono nell’armadio di ogni donna: tubino nero!

Fedele amico di ogni donna, dalle più giovani alle più mature. È la nostra via d’uscita, la nostra certezza, qualcosa che non tramonta mai, una moda che ha attraversato gli anni, una moda – udite udite, mie signore – nata proprio dal cinema, quando una meravigliosa e giovanissima Audrey Hepburn indossava il suo tubino nero di Givenchy in Colazione da Tiffany.

L’attrice e il tubino sono diventati così icona e punto di riferimento da imitare e ricordare, come Marilyn Monroe con il suo candido vestito bianco che il vento fa librare un po’ troppo in aria.

Ma non è solo il cinema ad influenzare la moda e le persone, è anche la moda che ricambia il favore.

Dalla straordinaria Meryl Streep ne Il diavolo veste Prada alla simpaticissima Isla Fisher in I love shopping, il cinema è stato capace di rappresentare anche le parti negative della moda, raccontandole con un pizzico di sarcasmo che ha reso le trame di questi film molto semplici e adatte per essere ricordate.

Inoltre, il modo di vestire di ciascun personaggio ci aiuta a scoprire il suo carattere prima ancora che questo pronunci la sua prima battuta: Mary Poppins arriva dal cielo con il suo ombrello che vola, però nessuno ha mai pensato che fosse arrivata per raccontare battute divertenti.

Mary Poppins veste precisa, senza nessuna imperfezione: esattamente come si dimostrerà essere durante l’intero film, fedele al suo obiettivo di salvare i piccoli (o il papà) Banks.

Gli abiti e, soprattutto, il loro colore sono molto importanti nei cartoni animati destinati ai bambini, i quali hanno appreso ormai involontariamente una specie di schema dei colori, quali buoni e quali cattivi. Non è infatti un caso che le Principesse Disney siamo sempre vestire di colori dolci e vivaci, come il rosa, l’azzurro o il verde smeraldo, mentre invece le streghe cattive siano associate a colori più scuri, come il nero, il viola oppure il rosso.

In conclusione, chi ha influenzato di più l’altro forse non si potrà stabilire con certezza, però una cosa è certa: il cinema è stato capace di cambiare molto più di un modo di vestire o di acconciare i capelli.

Il cinema è stato in grado di accompagnare e andare di pari passo con l’evoluzione e il cambiamento della società.

Il cinema, insieme alla televisione, ha diffuso modelli che hanno insegnato alle persone ad essere e a sognare, che vanno ben oltre ciò che si può comprare perché, come diceva la nostra cara Blair Waldorf in Gossip Girl: “la classe non può essere comprata” come non può essere comprata la gentilezza, la delicatezza, la dolcezza… e tutto ciò che ogni persona ha imparato proprio partendo da quello che, fin da bambino, ha guardato ed interiorizzato proprio da dietro ad uno schermo.

Martina Casentini

Martina Casentini

Mi chiamo Martina Casentini, sono nata e vivo a Velletri (Roma), studio giornalismo e dal 1995 percorro la mia strada con una penna in mano. Ho messo la testa a posto, ma non ricordo dove. Mi piacciono i gatti, la cioccolata, il mare, le storie che hanno un lieto fine e tutte quelle cose che mi fanno venir voglia di scrivere.
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