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ntS’: la nuova voce del Rione Sanità

Ho sempre pensato che le città più sviluppate e più all’avanguardia siano quelle con la maggiore produzione artistica originale.

Se il debito pubblico, lo spread e la crisi economica hanno affossato il Bel Paese nella classifica dei paesi più ricchi, sicuramente ha mantenuto il primo posto nella mia personale classifica basata sulla ricchezza artistica.
E sono le iniziative come il collettivo ‘ntS’- Nuovo Teatro Sanità’ che confermano la dinamicità artistica che ancora scorre nelle vene di Napoli.

“I ragazzi del Nuovo teatro Sanità non sono solo resistenza e non sono semplicemente teatro. Ma sono il nucleo intorno al quale alla Sanità, a Napoli, si costruisce un presente reale, che si può toccare vedere e ascoltare. Un luogo che è diventato quasi un’isola all’interno della città, in un quartiere, tra i più famosi di Napoli, dove l’arte e la malavita si incrociano a ogni angolo. In quel luogo c’è un gruppo di ragazzi che lì lavorano e che vedono il teatro come unica fuga da un quartiere che li tiene prigionieri. Quel teatro è il luogo dove possono creare bellezza, arte, un’altra vita, sono loro che hanno contribuito a costruirlo e a farlo vivere ogni giorno”.
-la motivazione della scelta del vincitore del Premio Giuseppe Fava

Un’inesauribile fucina di idee, progetti, scambi culturali e laboratori, tutti all’ombra dei vicoletti dello storico Rione Sanità di Napoli.
‘Il miracolo alla Sanità’, come lo hanno definito alcune testate, si è compiuto ancora – proprio come quello di S.Gennaro – e anche quest’anno abbiamo la nuova stagione teatrale 2019/2020: Millennials.
Da semplice collettivo gestito da ragazzi sotto i trent’anni, il progetto ha preso forma e ha anche preso il largo con la presentazione di una nuova stagione teatrale ricca di sorprese, ospiti illustri e riadattamenti interessantissimi.

Il titolo della nuova stagione, Millennials, rispecchia non solo la natura del collettivo, ma esprime anche il loro sguardo proiettato verso il teatro contemporaneo, all’innovazione.
Per chi non lo sapesse, i millennials sono la generazione di quelli nati tra l’ ’81 e il ’96, generazione che comprende buona parte dei membri del collettivo e che ha ispirato molto la scelta delle opere presentate nella nuova stagione.

Per la lista completa di ospiti, conferenze, tour e spettacoli: https://www.nuovoteatrosanita.it/stagione/2019-2020/

Ho sempre pensato che le città più sviluppate e più all’avanguardia siano quelle con la maggiore produzione artistica originale.
Napoli, si sa, ha dato tanto durante tutta la sua storia, dai Romani ai Borbone è sempre stata una fucina per le migliori menti artistiche. Cosa è successo poi?
C’è un buco artistico, parecchio profondo, tra il dopoguerra e l’età contemporanea.
Oggi le istituzioni concentrano tutte le loro forze nell’obbiettivo di preservare e riproporre il folklore napoletano e tutte quelle cose che hanno sempre dato identità a Napoli.
Ma è un trito e ritrito di simboli e emblemi stereotipati di Napoli. Troppi pochi fondi sono indirizzati alla formazione artistica e alla produzione.
Napoli ha ancora tanto da dare.
È grazie ai collettivi come ntS’ che Napoli può riprende il suo posto in Europa, e nel mondo, come polo culturale all’avanguardia.

Antonio Alaia

La Redazione

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