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La regina della savana: da diva a modella per Dalì

Una di esse dettò la moda ai parigini del XIX secolo mentre gli scienziati la studiarono per poter creare delle tute spaziali di ultima generazione: venite a conoscere tutto ciò che non sapete sulla regina della savana, la giraffa!

 La giraffa ha il cuore lontano dai pensieri.

Si è innamorata ieri

e ancora non lo sa…

Stefano Benni

Slanciata, curiosa e iconica: la giraffa può essere considerata a tutti gli effetti la regina della savana. Il suo nome deriva dall’arabo “zerafa” che significa bello.

È il mammifero più alto in natura e da sempre ha destato scalpore e curiosità a chiunque ne sia venuto a contatto: dagli imperatori romani a quelli cinesi, dalla corte di Lorenzo de’ Medici a quella del re di Francia, la giraffa è sempre stata considerata una creatura estremamente affascinante e, in un certo senso, meritevole di rispetto.

In Africa sono tantissimi i popoli che hanno preso spunto da questo animale per alcuni dei loro culti e danze propiziatorie, continuando ancora oggi a dimostrare una sorta di riverenza verso l’animale.

Furono molte le giraffe a lasciare la loro impronta nella storia di diversi popoli, ma la più famosa di tutte è di certo Zarafa. Nel XIX secolo il viceré d’Egitto Muhammad Alì mandò in regalo a Carlo X di Francia la giraffa Zarafa.

Il viaggio di Zarafa fu una vera e propria epopea lunga più di 5600 km: si racconta che viaggiò trascinata dai cammelli, percorse il Nilo e il mediterraneo per poi giungere a Marsiglia e da lì iniziò il suo cammino verso i giardini reali di Parigi.

La “bellezza Africana” divenne una vera e propria star in Francia e, al pari una diva dei nostri giorni, influenzò la moda, l’arte, la musica, la poesia e la satira; non c’era parigino che non avesse un memorabilia che richiamasse qualcosa di tipico dell’animale.

Una volta morta, Zarafa venne impagliata e continuò ad essere meta di “pellegrinaggi” di curiosi che continuano ancora oggi. La storia di Zarafa ebbe talmente tanto seguito da essere trasposta in diversi libri ed anche in un omonimo film d’animazione del 2013.

La giraffa continuò ad ispirare, nel corso del tempo, numerosi artisti, uno fra tutti Salvador Dalì. Nelle sue opere Dalì dà alla giraffa un ruolo molto importante, tanto da renderla la vera e propria protagonista del quadro. Nell’universo artistico-psicologico di Dalì, infatti, la giraffa diviene simbolo di mascolinità pura che una volta in fiamme diviene una sorta di mostro mascolino all’interno della dimensione onirica del pittore.

Ma non finisce qui! Negli anni ‘80 degli scienziati studiarono alcuni aspetti del parto delle giraffe per progettare delle tute spaziali innovative: queste tute avevano il compito di attutire gli sbalzi della pressione sanguigna dovuti ai repentini sbalzi di gravità a cui erano soggetti gli astronauti.

La giraffa è uno degli animali più protetti della savana, però alcune sottospecie vanno man a mano sempre più scomparendo, fino ad esistere unicamente in zone protette. Se vogliamo che quest’animale continui ad ispirare le generazioni future è nostro dovere non rendergli la vita impossibile, rispettando e omaggiando sua maestà la regina della savana!

Davide Cacciato

Disegno di Sonia Giampaolo

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Davide Cacciato

Sono Davide Cacciato, siciliano trapiantato a Napoli classe ‘97. Laureato in lingue e culture orientali, so dire “ho sonno, lasciami stare” in 10 lingue diverse. Copywriter e content maker freelance, redattore e vice art-director per La Testata fin dalla sua nascita. Il mio maggior pregio? Senz’altro la modestia!
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