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Neve d’agosto

di Anna Russo

“Le domeniche d’agosto quanta neve che cadrà…”

No miei cari, non sono qui per parlarvi della famosa canzone di un noto cantautore napoletano, bensì per raccontarvi un vero e proprio prodigio.

Ebbene, ogni 5 agosto a Torre Annunziata, in località Rovigliano, sullo sfondo del leggendario castello, si svolge la rappresentazione del ritrovamento di una misteriosa cassa.

Era il XIV secolo, con molta probabilità il 1354, quando, in un afoso 5 agosto, dei pescatori torresi che solcavano le acque presso lo scoglio di Rovigliano, notarono che qualcosa di molto pesante si era impigliato nelle loro reti. Cercarono, dunque, di portare il bottino a riva per guardarne il contenuto. Fu grande lo stupore quando scoprirono che la cassa non conteneva oro né argento, ma qualcosa che in seguito si scoprirà essere più prezioso di ogni gioiello: era un busto di terracotta raffigurante una Madonna di fattezze greco-bizantine, con la pelle scura e un Gesù bambino fra le amorevoli braccia. Incuriositi da tanto fracasso accorsero a riva i pescatori stabiesi che rivendicarono per sé il “tesoro” denunciandone il ritrovamento nelle acque di Castellammare di Stabia. A risolvere la diatriba fu chiamato il capitano del popolo che stabilì che la Madonna appartenesse al popolo torrese; tale sentenza, però, non evitò il furto dell’effige da parte dei pescatori stabiesi. Ma la Provvidenza non lascia nulla al caso e il gennaio seguente la dolce Madre dalla pelle scura fu ritrovata coperta di neve di fronte alla cappella dell’Annunziata situata proprio nei pressi del porto di Torre Annunziata.

La Madonna voleva stare col popolo che l’aveva salvata.

È curioso come questo particolare giorno sia stato dedicato circa mille anni prima, precisamente nel 352, alla Madonna della Neve, la quale, proprio il 5 agosto, era andata in sogno ad un patrizio romano chiedendogli di far erigere una chiesa colà dove l’indomani avesse trovato neve fresca. Il nobile uomo chiese udienza al papa il quale disse di aver fatto lo stesso sogno e nello stesso momento sull’Esquilino cadde la neve… ad agosto. Fu lì che fu edificata la prima chiesa di Sancta Maria ad Nives.

Ogni 5 agosto la neve viene simbolicamente riprodotta nello stesso punto con petali bianchi.

Negli anni la Madonna della Neve ha protetto il popolo torrese da molti pericoli: le incursioni dei pirati e i loro saccheggi, le epidemie come la febbre petecchiale del 1817 e il colera del 1836. Ma uno fra tutti è ricordato e celebrato con grande commozione, parliamo del miracolo del 22 ottobre 1822. Erano ormai giorni che il Vesuvio eruttava cenere e lapilli per cui la popolazione decise di portare la Madonna in processione incamminandosi e pregando in direzione dello spaventoso vulcano. Fu allora che un raggio di sole squarciò la coltre di grigie nubi per illuminare il volto della Madonna e la lava si fermò. Maria Santissima della Neve aveva salvato ancora una volta il suo amato popolo.

La Redazione

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