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Cos’è l’otto dicembre e perché addobbiamo l’albero proprio in questo giorno?

Consigliamo di accompagnare la lettura dell’articolo con questa cover di O Tannenbaum cantata da Nat King Cole, cantante e attore statunitense.

In questo secondo lockdown poche cose ci sono rimaste da fare oltre la pizza: addobbare, addobbare e addobbare.

L’otto dicembre – il giorno che sancisce ufficialmente l’inizio delle festività natalizie – è ormai arrivato e immagino che molti di voi, proprio come me, siano già pronti per tirare fuori tutte le decorazioni possibili ed immaginabili anche un po’ con la speranza che il dolce clima natalizio possa rendere più piacevole, in un momento delicato come questo, lo stare a casa.

Ma tra palline, lucine, candele, ghirlande, alberi e presepi vari, vi siete mai chiesti quale sia davvero l’origine di questa festa e perché addobbiamo l’albero proprio in questo giorno? Ve lo diciamo noi.

Com’è noto, l’otto dicembre è un momento estremamente importante per la Chiesa cattolica e i suoi credenti poiché in questo giorno si celebra il dogma religioso – e dunque la verità di fede incontestabile per i credenti – secondo il quale la Vergine Maria venne concepita e messa al mondo senza il peccato originale, a differenza di tutti gli altri esseri umani che, secondo le scritture, nascono invece macchiati dal peccato in seguito alla disobbedienza e alla cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso. Peccato che viene poi cancellato in seguito al sacramento del battesimo.

Tale dottrina venne definita ufficialmente come dogma di fede da Papa Pio IX quando, l’otto dicembre del 1854, per l’appunto, dopo alcune controversie e dispute, emise la bolla Ineffabilis Deus, ovvero un documento che sanciva definitivamente che la Vergine Maria fu concepita “immacolata” e quindi assolutamente priva del peccato originale.

È dunque chiaro che questa festività non debba essere in alcun modo confusa con il concepimento di Gesù Cristo, come invece molti credono. Anche se il nome può di fatti essere fuorviante, per “immacolata” non si fa riferimento alla verginità di Maria e al conseguenziale concepimento del Salvatore per opera dello Spirito Santo, ma solo all’effettiva purezza della madre di Gesù.

Compresa e forse per alcuni chiarita l’origine di questo giorno, come abbiamo detto prima, oltre ad essere una festività religiosa, questa data segna anche ufficialmente l’inizio delle festività natalizie – e dunque la nascita di Cristo – ed è proprio per questo motivo che si dà il via ai preparativi più sfrenati.

Ma sapete perché facciamo l’albero – tradizione assolutamente non religiosa – proprio in questo giorno?

Escludendo il motivo religioso, le origini dell’albero di Natale andrebbero ricercate nelle tradizioni dei paesi nordici che erano soliti addobbare un albero in vista del solstizio d’inverno che cade il 21 dicembre. Più nello specifico, i popoli del Nord Europa, nel periodo dell’anno in cui il sole spariva per diverse settimane, per auspicare il ritorno della primavera, erano soliti ornare l’abete rosso – un sempreverde che secondo loro aveva dei poteri magici – con mele, noci, datteri e frutti vari che si auguravano sarebbero ritornati con la primavera. Successivamente bruciavano il ceppo dell’albero nel focolare per diversi giorni perché la tradizione voleva che, a seconda di come bruciasse il ceppo, si sarebbe dedotta l’andatura dell’anno.

Tra l’altro pare che proprio dall’usanza di bruciare il ceppo sia poi conseguita quella di addobbare l’albero con le lucine tipiche. Poi, in seguito al legarsi di questa usanza con la tradizione cattolica, le lucine vennero utilizzate per indicare il sorriso di Cristo come luce del mondo, mentre quella di addobbare l’albero con le palline colorate, pare tragga origine da un’antica leggenda legata alla nascita di Gesù.

Leggenda vuole infatti che un povero artista di Betlemme, non avendo la possibilità di portare un dono al nascituro, si improvvisò giocoliere divertendo molto il bambino. Da qui nacque la tradizione di appendere le palle colorate come simbolo delle risate di Gesù, mentre l’usanza di mettere come puntale dell’albero una stella, si richiama alla stella cometa che guidò i Re Magi presso la grotta.

Nel corso del tempo poi, questa usanza di addobbare l’abete che oggi tanto amiamo si è diffusa in tutto il mondo, ma a quanto pare il primo albero di Natale in assoluto pare sia nato a Tallin, in Estonia, nel 1441, quando un gran abete fu eretto nella piazza del municipio. Successivamente anche la Germania si fece sentire, addobbando il suo primo albero nel 1570.

Una tradizione tra l’altro ripresa e ufficializzata, pare, dalla duchessa di Brieg che nel 1611, non sapendo come addobbare un angolo della casa in vista del Natale, decise di far mettere un abete preso dal suo giardino e di farlo decorare.

In ogni caso, le leggende per quanto riguarda la nascita dell’albero di Natale sono davvero tante. Quel che sappiamo per quanto riguarda il nostro paese è che la tradizione arrivò circa verso l’800 quando, ormai imperante quasi ovunque, la Regina Margherita, moglie di Umberto I di Savoia, ne fece allestire uno al Quirinale, dove abitava la famiglia reale.

Inutile dire che di lì a poco la moda esplose in tutto il paese.

Insomma, cari lettori, l’albero di Natale non è solo un addobbo modaiolo, ma alle spalle ha una vera e propria tradizione che affonda le sue radici in tempi lontanissimi.

Non ci resta quindi che augurarvi buoni preparativi lettori e mi raccomando, restate a casa.

Piccola curiosità: la prima volta che la menzione all’albero di Natale comparve nella grande letteratura, fu grazie a Goethe che lo menzionò ne I dolori del giovane Werther.

Adele De Prisco

Vedi anche: Un Natale lungo un mese? In Spagna si può!

La Redazione

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