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Nikola Tesla, l’uomo che trasformò la notte in giorno

Il 10 luglio 1856 nasceva uno dei più grandi inventori di tutti i tempi. Un  sognatore che contribuì a rivoluzionare conoscenze ed usi dell’elettricità nel contesto sociale dei suoi tempi. 

Uno schiocco di dita e lo spettacolo inizia: «Ora farò luce come se fosse giorno» afferma un uomo sul palco. È una serena notte del 1891, in un laboratorio sulla South Fifth Avenue a New York.

Un istante dopo, una rossa palla di fuoco avvampa nella mano dell’uomo. Con cautela la lascia scivolare lungo il suo corpo per poi riporla in una scatola di legno. Il pubblico resta ad ammirarlo attonito.

Qualche istante dopo il laboratorio risplende di una luce straordinariamente chiara. Balza su una piattaforma collegata a un generatore di tensione elettrica, il suo corpo è esposto a una tensione di due milioni di volt. Le scariche elettriche crepitano intorno al suo busto. Fulmini e fiamme gli guizzano dalle mani. 

“Quando spegne la tensione”, così riferiranno gli spettatori, “intorno a lui scintilla un bagliore azzurrognolo”. Quell’uomo sul palco è Nikola Tesla. 

Individuo fuori dagli schemi, sognatore ma capace di controllare la sua immaginazione per concepire nuove macchine e creare nuove tecnologie. Nikola Tesla, detto il Mago, contribuì a rivoluzionare conoscenze ed usi dell’elettricità nel contesto sociale dei suoi tempi.

Nato nel 1856 sotto l’Impero Austroungarico, Tesla è affascinato dai fenomeni elettrici fin da giovane. Questo lo porta a studiare ingegneria elettrica all’università tecnica di Graz che però abbandona prima di laurearsi. Fisico, scienziato, inventore, Tesla incarna la figura del genio moderno.

Ossessionato dal numero tre, ripeteva alcune attività in modo che fossero divisibili per questo numero. Contava i passi mentre camminava, calcolava il volume del contenuto delle tazzine di caffè, dei piatti fondi, degli alimenti. «Se non lo faccio, il cibo non mi piace» annotò.

L’enorme diatriba con il suo Thomas Edison, che cercava con ogni mezzo di ostacolare il successo della corrente alternata, portò lo scenziato serbo a rifiutare, nel 1901, la prestigiosa Medaglia Edison perché l’onorificenza avrebbe dato lustro al suo acerrimo nemico. Bernard Arthur Behrend, presidente della giuria, lo persuase ad accettarla. «Se privassimo il mondo industriale di tutto ciò che è nato dal lavoro di Tesla» disse Behrend «le nostre ruote smetterebbero di girare, le vetture elettriche e i treni si fermerebbero, le città sarebbero buie e le fabbriche morte e inutili. Il suo lavoro ha una tale portata da essere diventato il fondamento stesso della nostra industria».

Nonostante la fama e i suoi 700 brevetti, non ebbe mai successo economico. Il 7 gennaio del 1943, a 86 anni, Nikola Tesla, l’inventore più disinteressato della Storia, morì povero in canna in una camera d’albergo di New York.

Il mito di Tesla come l’uomo arrivato dal futuro o come il mago dell’elettricità ha contribuito sminuire la sua fama come scienziato relegandolo al ruolo di inventore pazzoide. Ma la verità è che Nikola Tesla può essere giustamente definito l’uomo che ha inventato il XX secolo. 

Illustrazione e didascalia di Simone Passaro

Simone Passaro

Mi chiamo Simone Passaro e ho trentadue anni ma il dato è in continuo aggiornamento. Arrivato primo ad un concorso per sosia di Roy Paci, ho una controfigura che disegna al posto mio. Su di me Wikipedia dice: “la ricerca non ha prodotto risultati”.

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