Primo PianoSociale

Fascismo e tuo cugino celiaco non sono la stessa cosa

Quando l’italiano medio sente parlare di Fascismo, non si scandalizza.

Questo probabilmente perché il termine “Fascismo” non manca nel nostro vocabolario comune.

Anzi, appare quasi quotidiano. Oggi però ci terrei, se non è di troppo disturbo, a spiegare alle Signorie Vostre perché è assolutamente necessario storcere il naso quando sentiamo dire:- Io sono fascista- .

Qualcuno leggerà queste mie precisazioni e penserà che è assurdo pensare che qualcuno, ancora oggi, voglia spiegare al prossimo la disumanizzazione relativa al Fascismo.

Io, purtroppo, sono costretta a dire che non è così. Anzi, in Italia, ma mi permetto di asserire che nel mondo, visti i governi di molti Paesi, necessitiamo di una solida cultura anti-fascista.
Per capire cosa ci sia di sbagliato nella normalizzazione del termine “fascista” dobbiamo spiegare in pillole cosa effettivamente è, il che, probabilmente, è impossibile in un articolo di giornale, quindi potremmo dire cosa il Fascismo non è e non è mai stato:
non è fascista la democrazia (il Fascismo è totalitarismo, nazionalismo e dittatura)
non è fascista l’inclusione
non è fascista il potere di scegliere, il libero arbitrio che, per i cattolici cristiani, dio ci ha donato
non è fascista l’istruzione (menti plagiate e plasmate ubbidiscono meglio)
non è fascista il bene

Partiamo da una tavola dell’immenso Zerocalcare per spiegare il concetto.

E qui casca l’asino.
Vi ricordate tutta quella bruttissima faccenda della Seconda guerra mondiale?
Circa sessanta milioni di morti?
L’Olocausto?
Quelli che fecero queste cose erano proprio, indovinate chi?
I Fascisti.
Oggi se sentiamo parlare di Nazismo che, per dirla tutta, è un po’ come il cugino minorenne del Fascismo che alle medie nessuno si fila e poi alle superiori diventa il più bello della scuola, trasaliamo.
Però se una persona si dichiara fascista, almeno in Italia, nonostante il Fascismo sia letteralmente ciò che ha ispirato il Nazismo e nonostante non abbia compiuto crimini meno gravi del Nazismo, l’italiano medio non si smuove.
Attenzione, l’italiano medio.
Non generalizziamo.
Eppure, quella medietà è ancora presente e si fa strada portando avanti l’idea che non dire di essere fascista equivalga a non essere fascista o, ancora, dire di essere fascista non è così grave.
E, in tutta onestà, non so quale delle due opzioni sia più raggelante.
Ve la ricordate questa donna?
Selene Ticchi, simpatizzante Forza Nuova, che nella rievocazione della Marcia su Roma indossava quella maglia.

Selene Ticchi non può dire troppo apertamente di essere fascista, ma Selene Ticchi lo è.
Perché? Perché in Italia possediamo questo:
l’apologia del fascismo, nell’ordinamento giuridico italiano, è un reato previsto dall’art. 4 della legge Scelba attuativa della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione.

Contrariamente a quanto si potrà pensare, la legge non penalizza chi protegge o dichiara di essere fascista, ma chi tenta di ricostituire il Fascismo in Italia. E qui, a parte l’urgenza di fare qualche colpo di tosse politicamente (s)corretto, casca un altro asino.
Praticamente in Italia puoi essere tranquillamente fascista a meno che tu non sia tanto idiota da cercare di costituire un partito che si chiami Nuovo Fascismo italiano oppure Evviva Benito Mussolini.
Quando un’associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.
Il contenuto della legge Scelba è questo.
Ma nemmeno questa manciata di parole ferma il fascio.
No.
Adesso vi citerò la definizione che ci dà Wikipedia di un partito italiano, un partito su cui consiglio di documentarsi ben bene:
Forza Nuova (FN) è un partito politico italiano nazionalista di estrema destra e neofascista, fondato nel 1997 da Roberto Fiore e Massimo Morsello.
Un partito che ha collaborato con il cartello di Alternativa Sociale guidato, guardate un po’ da chi? Da Alessandra Mussolini, dolce nipotina di zio Benito.
Allora, cari amici, cari lettori, mi domando: il fascismo è finito?
No.
Quella persona che avete sentito asserire “però Mussolini ha fatto cose buone”, “froci di merda”, “non sono omofobo ma”, “prima gli italiani”, “aiutiamoli a casa loro”, “l’uomo è uomo e la donna è donna, l’uomo lavora, la donna sta a casa”, “i treni arrivavano prima” e via discorrendo.
Quando vedete quella persona, inorriditevi, perché a quanto pare, siete davanti a un fascista.

Benedetta De Nicola

Leggi anche “Me ne frego”, ma non della lingua: le assurde italianizzazioni a opera del fascismo

Benedetta De Nicola

Prof. di lettere, attivista fan Marvel da sempre. Ho fondato La Testata e la curo tuttora come caporedattrice e art-director.
Back to top button