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Bella così: insieme a Chadia Rodriguez contro body shaming e bullismo

Mentre mi aggiro sul web noto tra i primi posti della classifica di YouTube un videoclip molto particolare: delle donne in intimo su uno sfondo nero.

E cosa ancora più particolare, questa immagine non me ne ricorda nessun’altra, non suscita nella mia mente nessun accostamento, nessuna somiglianza ad altri video musicali o artisti.

Si tratta di Chadia Rodriguez, star della trap italiana al femminile, classe 1998. Il titolo della canzone è “Bella così” ed è un featuring con un’altra giovane artista, Federica Carta.

Incuriosita dalla canzone parecchio orecchiabile e dalle parole che mi hanno colpita nel profondo, decido di cercare Chadia su Instagram e scopro che le donne presenti nel videoclip -alcune di loro ballano, altre ridono, altre ancora sono serie- tutte loro raccontano una storia. Sono storie di abusi, di bullismo, di body shaming. La maggior parte di voi sapranno di cosa sto parlando se scrivo parole come “cyber bullismo” o “body shaming”.

Se non siete a conoscenza di questi termini, vi invito a continuare la lettura. Tali fenomeni sono alcune delle piaghe sociali del nostro millennio, forme di bullismo volte a colpire il benessere psichico di un altro individuo, deridendolo per il suo aspetto fisico. Il body shaming riguarda tutti, ne siamo tutti dentro come derisi o come derisori e può portare a gravi disturbi quali depressione, ansia, attacchi di panico.

Con l’avvento di internet questo fenomeno si è rapidamente trasferito sul web e sui social network, per questo parliamo di cyber bullismo; una forma di violenza che non causa ferite esteriori, ma è allo stesso modo pericolosa e nociva per la persona che la subisce.

Molti ne parlano come “fenomeni giovanili”, ma io non sono d’accordo. Basta cercare sui social network i nomi delle più famose showgirl, influencer, politici per leggere commenti inappropriati, offensivi, sessisti scritti da individui di qualunque sesso ed età.

Il singolo “Bella così” nasce proprio dalla storia e dalla voglia di riscatto di Chadia.

La giovane rapper ad un live incontra Greta, una ragazza che le racconta delle sue difficoltà e di alcuni episodi spiacevoli che le accadevano ogni giorno. Chadia vede in Greta una forte malinconia, ma soprattutto rivede se stessa: il bruco che ha trovato la forza di diventare farfalla e di trovare una sua strada nel mondo della musica. Chadia, infatti, nonostante la sua giovane età non ha avuto una vita tutta rose e fiori; in alcune sue canzoni parla del suo contesto familiare non semplice, dei due anni trascorsi in comunità e della carriera da calciatrice abbandonata a causa di un infortunio.

In un’intervista a Rolling Stones afferma che “Non bisogna mai evitare di mostrare il proprio dolore, perché è come la paura, più lo reprimi e peggio ti fa stare. Nella mia vita ho passato dei brutti periodi, ma non voglio nasconderli, perché quella sofferenza mi è stata d’aiuto: oggi sono come la fenice che è risorta dalle sue ceneri. E se la mia esperienza potrà aiutare qualcun altro, ben venga.”

Così Chadia decide di buttare giù le parole della sua canzone, grazie alle coraggiose testimonianze di altre donne. Questa canzone serve a tutti, uomini, donne, grandi e ragazzine. Serve a mandare un messaggio di speranza, ma anche un monito: per sconfiggere ogni singolo bullo bisogna che allo specchio, ogni mattina, ripeti a te stessa “Io sono bella così”.

Catia Bufano

Catia Bufano

Laureata in Lettere Moderne, studia attualmente Filologia Moderna presso l’università di Napoli Federico II. Redattrice per La Testata e capo della sezione Fotografia. Ama scrivere, compratrice compulsiva di scarpe, non vive senza caffè. Il suo spirito guida è Carrie Bradshaw, ma forse si era già capito.

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