Sociale

L’Italia verso il progresso: il referendum sul divorzio

Il 1 dicembre 1970 fu introdotta in Italia la legge Fortuna-Baslini, che legittimava il divorzio. 

Contestata dalla Democrazia Cristiana, ottenne l’approvazione dei radicali, del Partito Socialista Italiano, del Partito Comunista e di  quello Liberale. 

Gli antidivorzisti, però, raccolsero le firme per un referendum e formarono un comitato. La chiesa non aveva intenzione di arrendersi e accettare la sconfitta. 

La propaganda non tardò ad arrivare. La Democrazia Cristiana, ovviamente, aveva dalla sua parte la chiesa cattolica, ma soprattutto, aveva un vantaggio secondo i partiti radicali: il fatto che il referendum fosse abrogativo. I cittadini dovevano sbarrare “Sì” per dire “No” al divorzio, e gli antidivorzisti contarono sulla distrazione di molti per ottenere più voti. Ma il popolo non si arrese, scese in piazza, e organizzò manifestazioni e scioperi, appoggiato dai partiti progressisti.

In quegli anni il movimento femminista in Italia vedeva la sua massima affermazione, le donne avevano già ottenuto numerose vittorie dalle proteste del ’68, e si batterono al fianco degli uomini per ottenerne un’altra. 

Il 12 maggio 1974 gli italiani furono chiamati al voto per abrogare o meno la legge Fortuna-Baslini. I partecipanti furono l’87,7% degli aventi diritto, la vittoria del No fu abbastanza netta: 59,3% per il No e 40,7% per il Sì. 

Una delle più grandi sostenitrici di questa lotta è stata Nilde Iotti, un’influenza positiva per le donne di quel periodo, che si trovavano a combattere per i loro diritti contro una tradizione ecclesiastica nociva e maschilista. Nilde si schierò apertamente, sia a favore del divorzio che, nel 1981, dell’aborto. 

Ricordiamo, infatti, anche il referendum abrogativo sull’aborto del 17 maggio 1981, che fu preceduto da molte manifestazioni e alla fine la vittoria del “No” fu schiacciante.

Due passi verso il progresso dell’Italia, che si affacciava ad un futuro laico, un futuro in cui le donne avrebbero conquistato sempre più diritti, un futuro nuovo. 

Angela Guardascione  

Vedi anche: La rivincita delle ex: il caso Aniston – Pitt

Angela Guardascione

Mi chiamo Angela Guardascione e sono nata a Napoli il 26/07/01. Ho frequentato il Liceo Classico e ora studio scienze politiche. Amo scrivere quasi quanto amo guardare ininterrottamente serie tv per 10 ore, quasi quanto amo Meryl Streep, Un uomo di Oriana Fallaci e comprare 4 libri al giorno per poi lasciarli tutti in sospeso.

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