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Covid-19: ad essere letale è la disinformazione

Il coronavirus si è fatto strada anche Italia e la cosa da fare è solo una: mantenere la calma.

Supermercati svaligiati, strade deserte. Sembra la guerra, ma non è così.

Certo, siamo nel bel mezzo di una pandemia, ma prima di farsi prendere dal panico ci sono diverse misure preventive da poter prendere.

La prima cosa da specificare è che il COVID-19 (CO-corona, VI-virus, D-disease in inglese “malattia”, 19-perché l’epidemia è stata identificata per la prima volta il 31 dicembre 2019) è sì altamente contagioso, ma è anche poco mortale.

È certo che il coronavirus si è e sta ancora continuando a diffondersi ampiamente, ma ci sono anche più casi di guarigioni. Tra l’altro, molti di coloro che lo hanno contratto non necessitano di cure specifiche. Dunque non c’è bisogno di allarmarsi eccessivamente.

Quali sintomi comporta il COVID19?
Coloro i quali sono risultati positivi presentano in principio i sintomi di un comune raffreddore: tosse e mal di gola. Colpisce principalmente il tratto respiratorio inferiore e i primi sintomi possono essere scambiati per una banale influenza. Al raffreddore possono poi aggiungersi febbre, affanno, sensazione di respiro corto, dolore muscolare e stanchezza. In casi più gravi anche polmonite, sindrome da distress respiratorio, sepsi e shock settico. Nei casi in cui i pazienti abbiano malattie respiratorie o cardiocircolatorie pregresse il virus può rivelarsi mortale.

Come si diffonde il COVID19?
Proveniente da una fonte animale, la maggior diffusione è da uomo a uomo. Il COVID19 infetta le vie respiratorie e si trasmette quindi attraverso la saliva. Le goccioline di saliva sprigionate nell’aria attraverso colpi di tosse o starnuti possono poi essere inspirate da altri soggetti che entrano così in contatto con il virus.

Chi è maggiormente colpito dal COVID19?
Stando ai dati pubblicati dal Ministero della Salute pare che il virus colpisca indistintamente la popolazione, fatta eccezione dei bambini che si stanno dimostrando maggiormente resistenti al COVID19.

Come comportarsi se si pensa di essere positivi al COVID19?
Per prima cosa, chiunque creda di poter essere positivo dovrebbe per dovere morale mettersi in quarantena per la salvaguardia sia propria che di chi gli sta intorno. La quarantena stimata per i casi di coronavirus è di 14 giorni. Fatto ciò si può procedere telefonando il proprio medico legale o il numero di emergenza 112. Non c’è alcun bisogno di recarsi autonomamente in ospedale, come ci insegna la storia di soli pochi giorni fa nel lodigiano, è stato proprio il paziente recatosi autonomamente in ospedale a dare vita al focolaio che ha ora costretto in quarantena la zona del lombardo-veneto.
Per chiunque altro volesse invece informazioni su cosa fare e come comportarsi, è attivo il numero verde del Ministero della Salute 1500.

Informazioni utili
In questa lotta non avremo altre armi che il nostro buon senso. Siamo sprovvisti al momento di vaccini o medicinali che possano risolvere la situazione nell’immediato, ma con delle semplici pratiche potremo ridurre i casi di contagio.

  1. Se è vero che noi italiani siamo espansivi e ci abbracciamo e baciamo per salutarci beh, è arrivato il momento di evitare di scambiarsi effusioni di troppo. O di toccare le persone, in generale. Ecco, non solo nel caso dell’epidemia di coronavirus, sarebbe carino smettere di toccare immotivatamente le persone sempre.
  2. Lavarsi frequentemente le mani con il sapone e sarebbe bene farlo per almeno 40 secondi. Canticchiare tre-quattro volte mentalmente tanti auguri a te è proprio il tempo giusto in cui lavarsi le mani. Ed è bene lavarsi le mani soprattutto quando si rientra in casa. Insomma, dovrebbe essere la base, ma a quanto pare non lo è. Come unico risvolto positivo quindi il COVID19 lascerà la scoperta per alcuni (forse molti) dell’igiene e della pulizia.
  3. Starnutire e tossire nel gomito. Che anche dovrebbe essere la base. Perché starnutire tra le mani – e magari strofinarsele pure dopo per asciugare la saliva – e poi dopo toccare qualcuno è altamente antiigienico e rivoltante. Ma non solo ora che dilaga il coronavirus, lo è sempre.
  4. Evitare il contatto con chi ha malattie respiratorie acute. Insomma, se qualcuno starnutisce tu fatti un po’ più in là. Se tutto va bene nessuno dovrebbe starnutire in giro, a meno che un granello di polvere non gli sia finito nel naso.
  5. Evitare di toccarsi occhi, bocca e naso con le mani. E ciò riporta al punto 2: le mani sono la cosa più sporca che ci sia (più dell’anima di certe persone), quindi vanno lavate sempre. 
  6. Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol. Insomma, ancora una volta, la pulizia.
  7. Sfatiamo il mistero della mascherina. No, la mascherina non salva dai mali del mondo. La mascherina non ci protegge da quanto c’è nell’aria, la mascherina protegge gli altri da noi se abbiamo raffreddore et similia. Quindi se non si presentano sintomi non c’è alcun bisogno di indossarla. L’unica mascherina che può in qualche modo isolare è quella con filtro.

Nella scelta delle informazioni da seguire, scegliamo quelle che abbiano un fondamento scientifico. I telegiornali, ad esempio, il professor Roberto Burioni e Medicalfacts, nella migliore delle ipotesi. Ma non le fonti inattendibili che tendono solo a generare il panico sui social.

L’ignoranza è più letale del coronavirus.

Francesca Caianiello

Francesca Caianiello

Francesca Caianiello nasce a Napoli nel 1995. Perennemente alla ricerca di un antidoto al suo male di vivere, cerca di sopravvivere dedicandosi alle cose belle: la letteratura e il vino. Filologa e docente d'italiano, per La Testata è giornalista nonché mente e volto di video di approfondimento su curiosità letterarie.

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