Primo PianoIntrattenimento

La vera storia di Pocahontas

Pocahontas è un film Disney del 1995 che ormai tutti conosciamo, ma non tutti sanno che quella donna dai capelli neri è davvero esistita e quella che sto per raccontarvi adesso è la vera storia che, purtroppo, non è dolce quanto quella del cartone animato.

Il vento le faceva sventolare i lunghi capelli, che fluttuavano come foglie: era una donna bellissima quando la Disney la disegnò e la fece innamorare di un uomo biondo e straniero di nome John Smith. Lui i sentimenti di Pocahontas li ricambiava davvero: “preferisco morire domani, che vivere cento anni senza conoscerti” le aveva detto e io vi sfido a non commuovervi, di fronte ad una frase come questa.

Matoaka si chiamava e nacque nel lontano 1595. Era figlia del capo della tribù Powathan, Pocahontas era uno dei soprannomi che le era stato attribuito.

Aveva solo dodici anni, la vera Pocahontas, quando incontrò per la prima volta il vero John Smith, un uomo arrivato in Virginia con la sua piccola nave e catturato dalla tribù. Fu proprio lui a raccontare di quella bambina coraggiosa che lo aveva salvato, mentre era sul punto di venir ucciso da quegli uomini. La piccola Pocahontas era accorsa in suo aiuto e aveva convinto suo padre a lasciarlo andare. Poco certi si è di questo incontro e della verità dei fatti da lui narrati, ma un dolce ricordo nei fan della coppia Disney di sicuro adesso si è risvegliato.

John Smith ripartì per il suo viaggio e Matoaka rimase a casa. Qualche anno dopo, nel 1613, venne rapita dai coloni e fatta prigioniera.

Uno di loro, un uomo di nome John Rolfe presto si interessò a lei e le propose un accordo che avrebbe dovuto restituirle la libertà. “Sarai libera, se diverrai mia moglie” le avrà sussurrato nell’orecchio e io me la immagino quella fanciulla a chiedersi come un matrimonio non voluto potesse definirsi libertà.

Lei però acconsentì, si unirono in matrimonio nel 1614, lei aveva diciannove anni e quella fu la prima unione tra un europeo e una nativa americana.

Da quel matrimonio nacque un bambino, Thomas, l’unico figlio di Pocahontas.

Lei, John e Thomas fecero un lungo viaggio di ritorno in Virginia, dove Matoaka però non riuscì più a mettere piede. Le cause della sua morte non si troveranno mai, se per malattia sopravvenuta troppo presto o se per avvelenamento: la dolce fanciulla morì su quella nave a soli ventidue anni, nel 1617, mentre cercava di tornare a casa, forse per ritrovare quel vento che le pettinava i lunghi capelli.

Dall’unico bambino che Pocahontas mise al mondo discesero poi donne e uomini, che ebbero figli e ancora altri figli. Grazie a Thomas la discendenza di Pocahontas è ancora in vita e può forse accendere la tv o premere play per vedere la storia di una ultra bis nonna raccontata in modo più dolce di come veramente è andata, la storia di una donna che in fondo non sarà mai morta finché qualcuno la ricorderà.

Ed ora, adesso che conosco e conoscete questa storia, provate un secondo a fermarvi. Se il vento vi accarezza una guancia, se vi pettina i capelli, se vi riporta alla casa da cui vi eravate allontanati, forse quel vento leggero che delicatamente vi si struscia attorno è lo spirito di una donna che non se ne andrà mai per davvero.

Buon vento a tutti.

Martina Casentini

Disegno di Giuseppe Armellino

Vedi anche: L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica

Martina Casentini

Mi chiamo Martina Casentini, sono nata e vivo a Velletri (Roma), studio giornalismo e dal 1995 percorro la mia strada con una penna in mano. Ho messo la testa a posto, ma non ricordo dove. Mi piacciono i gatti, la cioccolata, il mare, le storie che hanno un lieto fine e tutte quelle cose che mi fanno venir voglia di scrivere.
Back to top button