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Come fare l’automobilista incazzato: creare rabbia con la rabbia

È mattina presto, il sole non è ancora alto e ti tocca andare in ufficio, dopo una notte passata a fissare il soffitto scuro della tua stanza, pensando al collega brillante che ha avuto la promozione prima di te, al barista giovane e attraente che flirta con tua moglie, alla tua squadra del cuore che non vince un Campionato da quando avevi ancora i capelli.

Che fai per sentirti meglio? Ne parli con qualcuno? Ti iscrivi in palestra per sfogare la frustrazione? Perché dovresti, quando puoi semplicemente metterti in macchina, gettare dal finestrino la buona creanza e rovinare la giornata a tutti con la tua rabbia repressa?

Non mettere le frecce quando devi svoltare, sei tu il padrone della strada. Suona il clacson più volte che puoi, anche se sai bene che non servirà a nulla perché le macchine non hanno il potere di volare e saltare le lunghe file di traffico.

Ignora i semafori, sono lì per decorazione. Se è rosso, che importa? Taglia la strada ai pedoni che attraversano sulle strisce, ché quelli ci mettono sempre una vita a passare. Se scatta il verde, mi raccomando! Suona il clacson nel millisecondo esatto in cui la luce si accende, altrimenti come faranno gli altri automobilisti a sapere che non sei capace di aspettare quel tanto che basta per dare un orgasmo a tua moglie?

Sorpassa le auto che rispettano i limiti, invadi pure la corsia opposta. Che ti frega che è contromano e c’è la doppia striscia continua a terra? Hai fretta di andare nell’ufficio che detesti a fare un lavoro che non ti piace e per cui non ti pagano abbastanza.

Urla pure le tue bestemmie contro le donne al volante. Loro non sono mica pilote esperte come te, che hai distrutto uno specchietto retrovisore con il tuo e sei fuggito come un vero uomo senza lasciare neanche un biglietto coi dati. Loro non sanno parcheggiare bene come te, che occupi due posti auto con il tuo enorme SUV, inversamente proporzionale alle dimensioni dei tuoi genitali, senza preoccuparti di centrare perfettamente le strisce blu.

E se a ora di pranzo devi andare a prendere i tuoi figli a scuola per lasciarli dai suoceri, perché tua moglie è troppo presa dalla sua carriera per fare la moglie e madre devota, continua a non allacciarti le cinture di sicurezza e non costringere nemmeno i tuoi bambini a metterle. Di certo la tua guida sciolta sarà sufficiente a proteggerli da morte certa, anche se tieni una sola mano sul volante, perché con l’altra commenti al cellulare la partita con tuo fratello.

Da’ loro il buon esempio, fai il dito medio ai ciclisti che si ostinano a tenersi in forma invece di stravaccarsi sul divano davanti alla Tivù, con una sigaretta in una mano e una birra fredda nell’altra.

Infetta il mondo con la tua rabbia, perché se tu sei infelice è giusto che lo siano tutti gli altri. E anche se dopo starai peggio, anche se il tuo capo e tua moglie continueranno a preferire gli altri a te per la loro capacità di dialogare e crescere emotivamente, insisti col tuo proposito di rendere la vita un inferno per chiunque. Lascia che la collera ti divori, riempi il vuoto che hai dentro con la violenza, contribuisci al circolo vizioso della rabbia. Poi non ti stupire se tua moglie ti lascia per il barista carino e il vicino di casa a cui hai rubato il posto auto ti riga la macchina con un mazzo di chiavi. Occhio per occhio…

 

Claudia Moschetti

Claudia Moschetti

Claudia Moschetti (Napoli, 1991) è laureata in Filologia Moderna. Ha insegnato italiano a ragazzi stranieri e scritto per un sito universitario. È attualmente recensora presso il blog letterario Il Lettore Medio e redattrice per il magazine La Testata. Dal 2015 al 2021 ha collaborato alla fiera del libro gratuita Ricomincio dai libri, di cui è stata anche organizzatrice.
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