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“…e poi fa l’artista” ed è subito Amore

Tra i sogni irrealizzabili e segreti taciuti da noi donne, nella top ten dei desideri, c’è sicuramente quello di essere travolte dalla mente creativa e tremendamente folle di un artista.

Un amore che tutto crea e tutto distrugge, che fa la guerra ai colori e la pace con i baci.

Ad ogni artista scapestrato la sua musa e una grande passione di cui parlare. Una passione che tutto vince, nessuno escluso.

Scopriamo quali sono le storie d’amore più intense e travolgenti del mondo dell’arte.

Diego Rivera e Frida Kahlo, conosciuti come “l’unione di un elefante e una colomba”, sono probabilmente la coppia più romanzata degli ultimi tempi. Una storia di passione, tradimenti e reciproco scambio artistico, ma molto dura a morire. Un incontro avvicinò i due in maniera non casuale e quando Frida vide Diego dipingere per la prima volta, lei era appena una studentessa, solo dopo pochi anni i due si sposarono.

Frida, dopo il brutto incidente all’età di diciotto anni, divenne così attaccata alla vita e all’amore che non riuscì mai a spezzare, nonostante le gelosie, gli insulti e le avventure, quel legame così viscerale e tossico col suo amante, al punto tale da scrivergli “…ti amo più della mia stessa pelle, e se anche tu non mi ami nello stesso modo, comunque in qualche modo mi ami. Non è così? Spero che sia sempre così e di tanto mi accontenterò. Amami un poco, io ti adoro”.

Salvador Dalì e Amanda Lear, una storia durata sedici anni in un connubio tra spiritualità e affinità mentale. L’artista soleva chiamare la sua musa “mio angelo” perché affascinato dal suo corpo androgino e poco femminile. Intraprendendo la carriera da modella Amanda Lear posò tantissime volte per l’artista che non rifiutò un certo rapporto di confidenza e intimità.

Nonostante Dalì fosse sposato, la relazione tra i due non fu mai un problema, anzi, Gala, moglie di Dalì, accettava ben volentieri la presenza di Amanda essendo la sua migliore amica. Tutto diventò ben presto un menage a trois e Dalì non rinunciò né all’una né all’altra… come un gran macho che si rispetti!

Picasso e Dora Maar sono invece protagonisti di una relazione infedele, crudele ma passionale. Da un lato un artista affermato che adorava essere circondato dalle sue numerosi amanti e sue muse vitali, dall’altro una fotografa vittima di amori difficili.

Per tanti anni Dora dovette condividere il suo amore per Picasso con altre donne sopportando la loro presenza a tavolino ma, capendo subito di non avere alcun tipo di esclusiva impazzì letteralmente. Lentamente guarì, ricordandosi di essere sempre stata viva e che in realtà la rottura con Picasso fu soltanto una salvezza per la sua arte e la sua anima.

Félix González-Torres e Ross Laycock con la loro storia d’amore ci riportano indietro nel tempo, quando da ragazzine piagnucolone in piena crisi ormonale leggevamo Cioè. Una storia commovente, intensa ma dolorosa, segnata dalla morte per AIDS di Ross, fonte primaria per i lavori dell’artista cubano.

Con il lento peggioramento della malattia, la sua e quella del compagno, GonzálezTorres sentì il bisogno di affrontare e portare fuori tutto ciò che il mondo dell’arte voleva nascondere: il grave problema dell’AIDS e la voglia di sentirsi una coppia di nome e di fatto, al di là dell’orientamento sessuale. Nei suoi lavori c’è tutta l’emozione e la condivisione di una sofferenza lancinante. Ross è in tutte le sue opere, è in una pila di caramelle, è un filo di lampadine, è su un letto disfatto che aspetta l’ultimo baci.

Marina Abramovic e Ulay vivono un vero e proprio colpo di fulmine che esplode in una forte intesa artistica e passionale. Avventurieri e grandi perfomers, sfidano i limiti del corpo fino al dolore, alla sofferenza e al pericolo, ma giovani e senza un soldo in tasca si amano fino a non aver più nulla da darsi. Decidono di dirsi addio attraverso un ultimo lavoro The Lovers che li vede camminare l’uno verso l’altro percorrendo 2500 chilometri della muraglia cinese, per incontrarsi al centro, abbracciarsi e separarsi per sempre.

Ma ventidue anni dopo, nella retrospettiva The Artist Is Present dell’Abramovic, gli occhi di Ulay incontrano di nuovo quelli di Marina che in un dialogo muto si scambiano le vite sigillando per sempre un amore ormai andato, ma indimenticabile.

Diciamoci la verità, a chi non piacerebbe posare come Rose ed essere ritratta da uno come Jack? Purtroppo però Kate Winslet non mi somiglia per niente e Leonardo di Caprio avrà perso il mio numero.

Allora forse c’è un amore che raggiunge una dimensione più alta, quella della complicità creativa, del dialogo e dello scambio reciproco in cui anche se non sei proprio Kate Winslet, forse un Di Caprio lo trovi lo stesso.

Serena Palmese

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Serena Palmese

Mi piacciono le persone, ma proprio tutte. Anche quelle cattive, anche quelle che non condividono le patatine. Cammino, cammino tanto, e osservo, osservo molto di più. Il mio nome è Serena, ho 24 anni e ho studiato all’Accademia di belle Arti di Napoli. Beati voi che sapete sempre chi siete. Beati voi che sapete sempre chi siete.
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