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Se giochiamo a far soffrire il mondo

Le polemiche per l’Ariel nera della Disney mi hanno dato spunto per giocare a reinterpretare un’altra storia: il mito di Izanami e Izanagi.

Da diverso tempo ormai è giunta la notizia delle polemiche ai danni della Disney per aver pensato a una sirenetta nera per il prossimo film di Ariel.

La questione, anche se molto seria, mi ha fatto sorridere un po’ anche perché marca la chiusura mentale di molte persone che si sono fomentate per un motivo abbastanza stupido, senza offesa per nessuno ma da sempre le storie sono soggette a reinterpretazioni, poi aggiungici un lavoro di svecchiamento et voilà, sinceramente sono tra le persone più curiose al mondo di fronte a una novità tutto sommato positiva.

Ovviamente non difendo la Disney, molte le contraddizioni interne, anche se trovo molto azzeccata la loro risposta sui canali social ufficiali, rimando qui a un articolo; ne vale davvero la pena.

Tuttavia questa vicenda mi ha dato l’assist per giocare con una storia che mi ha lasciato insoddisfatto: questo perché è da un po’ di tempo che mi disturba il maschilismo che pervade le culture antiche, anche se forzo il mio raziocinio a non dargli peso (appurati i limiti di una mentalità passata è giusto lasciarsi trasportare da un’ottima storia) questa volta ho ceduto.

A tal punto che ho chiesto aiuto alla mia nipotina di 12 anni, curiosità e ironia proverbiali, di riformulare il mito accontentandomi circa un unico aspetto: che la povera Izanami non dovesse patire una sorte orribile mentre Izanagi la faceva franca idolatrato come il dio creatore.

Ma è giusto presentarvi la vicenda originale prima della versione raccontatami da quella piccola peste, non ha voluto saperne di scrivermela.

Versione originale:

Izanami e Izanagi sono due divinità shintoiste, fratelli e compagni di vita. A loro fu affidato il compito di creare la Terra e le creature che l’avrebbero popolata. Così Izanagi mescolò le acque dell’oceano con la sua lancia Ame-no-nuhoko formando la prima isola: Onogaro-shima (Il regno terreno). In seguito gli dei crearono altre otto grandi isole che divennero la terra di Yamato, il Giappone.

Il suolo fu creato e i due decisero di viverci ma dopo che lei chiese la mano dell’amato cominciarono i primi guai: dalla loro unione nacquero due creature orribili considerati demoni: una sanguisuga e una medusa.

Chiedendo chiarimenti ai padri più anziani si resero conto che ciò era avvenuto perché sarebbe dovuto essere prima Izanagi a proporsi e non la dea.

Pertanto rispettarono la consuetudine dando vita a molte divinità, fino a che una di queste, Kagu-tsuchi (dio del fuoco) con il suo ardore ustionò a morte la madre spedendola nell’oltretomba.

Izanagi, affranto, scese nel regno sotterraneo (Yomi-tsu-kumi) per recuperare la sua amata ma quando, sovvertendo a una serie di regole, riuscì a vedere il volto di Izanami si accorse che lei fu irrimediabilmente trasfigurata; aveva un aspetto orribile. Il dio, inorridito, si diede alla fuga inseguito dall’ex consorte e un esercito di creature demoniache.

Da quel giorno, ponendo un masso all’ingresso dell’oltretomba, Izanagi chiuse il passaggio tra due mondi mentre Izanami lanciò una potente maledizione:

Se tu mi abbandoni farò morire ogni giorno sulla terra mille persone” e l’altro: “Oh mia amata, se lo farai io farò nascere ogni giorno sulla terra millecinquecento bambini”.

Grazie o per colpa di questo, a ognuno il suo punto di vista, fu creato il ciclo di vita e di morte.

Versione di mia nipote:

Fino alla nascita del dio del fuoco la sua versione è simile all’originale, fatta eccezione per alcuni particolari quali, non più una medusa e una sanguisuga i primi demoni ma ragazzi che fischiano per strada e broccoli (li trova entrambi davvero insopportabili).

Ma, quando nacque il dio delle fiamme, dal momento che entrambi i genitori erano immortali, questi decise di rinchiuderli in un regno di fuoco e di fiamme. Creò l’inferno entro cui imprigionò Izanami e Izanagi, finché un giovane eroe non li avesse liberati l’unica realtà conosciuta sarebbe stata l’inferno. Così nel nuovo Yomi nacquero gli uomini costretti a soffrire a lungo.

Il tutto raccontato con una piccola nota a fine discorso: “Scusa Raffae’ è il caldo”.

Avevo chiesto un’unica condizione che Izanami non soffrisse e lei mi fa soffrire tutto il mondo per par condicio, mal comune mezzo gaudio penso, così sorrido alla forte ironia che sta crescendo in lei soddisfatto e un po’ geloso della donna che diventerà.

 

Raffaele Iorio

 

La Redazione

Ciao! Sono la Redazione de La Testata – Testa l’informazione. Quando non sono impegnata a correggere e pubblicare articoli mi piace giocare a freccette con gli amici.
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