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Attacco all’Area 51 correndo come Naruto… ma seriamente?

Nata per scherzo come evento su Facebook raccogliendo oltre due milioni di adesioni, “Storm Area 51, they can’t stop all of us” è l’iniziativa che prevede un assalto di massa alla segretissima base militare in Nevada per scoprire la verità che gli USA ci nascondono sugli alieni. Unica regola: correre con le braccia indietro come Naruto per schivare i proiettili.

Continuo a stupirmi di quanto spesso le circostanze della vita riescano a farmi sentire a disagio come quando in una pellicola cinematografica, per qualche assurdo motivo lontano anni luce da ogni mio tentativo di comprensione, la sceneggiatura recita testuali parole: “smettila di comportarti così, non siamo mica in un film!”.

E trovo davvero difficoltà a descrivere come mi sono sentita nel veder passare al telegiornale la notizia di un raduno di oltre 2 milioni di persone fissato per il 20 settembre avente lo scopo di prendere d’assalto l’Area 51 per scoprire cos’hanno da nasconderci gli USA sugli alieni e, chissà, magari vederne anche qualcuno.

Avrei detto “imbarazzata” se solo non si fosse aggiunta una peculiarità che fa davvero la differenza tra l’indifferenza generalizzata con la quale vengono ormai accolte le teorie e le iniziative dei complottisti e il cringe puro: ovviamente bisognerà attaccare la base americana intimidendo l’esercito e schivando i proiettili dei militari correndo come nel celeberrimo manga giapponese, Naruto, con le braccia all’indietro. E chissà se a conoscerle prima queste tattiche militari di ultima generazione oggi staremmo ancora parlando di Sacro Romano Impero…

È così quindi che avviene quell’incontro di cui davvero nessuno aveva bisogno tra meme e realtà, shitposting e testate giornalistiche, pop culture del trash e Intelligence USA e, come in un film, mi aspetto che qualcuno prima o poi esclami “non siamo mica nella vita vera!”.

Vi starete chiedendo come ha fatto un evento nato per scherzo su Facebook a diventare virale e a raggiungere un numero così alto di adesioni in così poco tempo. La risposta è banalissima: Internet! Quel magico mondo in cui quanto più una cosa appare palesemente nonsense tanto più le persone sembrano interessarsi a comprenderla, condividerla e discuterne seriamente. Valli a capire certi paradossi…

L’Area 51 non ha bisogno di presentazioni e sicuramente non le occorre un evento randomico del genere per alimentare chiacchiere sulle effettive attività svolte al suo interno. Teatro delle più svariate teorie cospirazioniste, la base militare americana situata in Nevada è da sempre il sogno proibito di ogni complottista che si rispetti.

A quanto pare, qualche appassionato di UFO e simili, ha scelto di approfittare dell’evento-meme creato dalla pagina Shitposting cause im in shambles amministrata dall’australiano Jackson Barnes per alimentare il fuoco di quella rivolta che aspettava solo la giusta scintilla per innestarsi.  

“Ci incontreremo il 20 settembre presso l’attrazione turistica Alien Centre e da qui coordineremo la nostra entrata. Se ci mettiamo a correre come Naruto, potremmo muoverci più velocemente e schivare i loro proiettili”.

Dalla descrizione dell’evento possiamo venire a conoscenza dell’elaborato piano militare della rivolta che, data la mancata menzione di armamenti di alcun tipo, presumiamo essere liberamente ispirato alla filosofia non violenta di resistenza passiva del grandissimo Mahatma Gandhi: mainstream nipponico e induismo, è questa l’integrazione culturale che ci piace.
Inutile dire che l’iniziativa ha scatenato sin da subito l’ilarità del web, ormai letteralmente costellato di meme a tema.

Le persone che nel momento in cui è stato scritto l’articolo hanno deciso di aderire a questa sorta di flash-mob alternativo sono oltre 1,1 milione, seguite però da altrettanti interessati e non meno di 200.000 condivisioni. Prima che diventasse virale a tal punto, l’ideatore dell’evento si era anche premurato di fornire un piano d’azione più dettagliato per i suoi discepoli diffondendo un’immagine piuttosto rudimentale che però illustra adeguatamente la divisione dei partecipanti in diverse truppe d’assalto, tra cui notiamo – in verde – i corridori “alla Naruto” denominati Naruto runners e – in celeste – i tiratori scelti di pietre.

Data l’enorme diffusione raggiunta dall’evento, ormai sfuggito a ogni tentativo di controllo o contenimento, Barnes ha voluto lavarsene un po’ le mani, mandando un messaggio diretto proprio agli USA, chiarendo la natura goliardica dell’iniziativa:

“Buongiorno governo degli Stati Uniti, questo è uno scherzo, e in realtà non intendo portare avanti il piano. Ho solo pensato che sarebbe stato divertente e allo stesso tempo che avrei ricevuto molti like. Non sono io il responsabile se poi le persone decideranno di occupare effettivamente l’Area 51”.

Non proprio amichevolissima è stata invece la risposta dell’Air Force americana: “L’Area 51 è un campo di allenamento aperto per l’aviazione americana e scoraggeremo chiunque provi ad entrare nell’area dove addestriamo le forze armate americane” ha dichiarato la portavoce dell’aeronautica Laura McAndrews in una dichiarazione via Washington Post. “L’aeronautica militare americana è sempre pronta a proteggere l’America e le sue risorse”, ha aggiunto.

Un piano così strategicamente definito non si farà certo intimidire dagli agenti federali degli Stati Uniti d’America, a meno che a stroncare la rivolta non siano proprio quegli alieni che tutti bramano di conoscere… non ci resta che aspettare il 20 settembre – SAVE THE DATE.

 

Rebecca Grosso

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La Redazione

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