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Mamuthones, scende dalle montagne per il Carnevale

di Teresa Labriola

Il carnevale si avvicina: quale modo migliore di festeggiarlo se non assistendo a una sfilata di nere maschere inquietanti e ricoperte di pelliccia? Nessuno ovviamente! L’unica cosa da fare, per poter assistere a questo suggestivo e folkloristico spettacolo, è recarsi a Mamoiada, un comune sardo in provincia di Nuoro.

Lì il carnevale è una tra le festività tradizionali più famose e caratteristiche, le cui misteriose origini non hanno una data ben precisa: secondo alcune teorie gli spettacoli iniziarono pochi secoli dopo Cristo, mentre altre sostengono che questi si ricondurrebbero addirittura all’età nuragica, un periodo di tempo che va dal 1800 a.C. al 200 d.C., che prende il suo nome dai Nuraghi, costruzioni megalitiche intorno alle quali aleggia un enorme alone di mistero.

Ma ritorniamo alle nostre maschere, perché sono così particolari?

Innanzitutto i costumi non sono esattamente in “tipico stile carnevalesco”, se così fosse ci si aspetterebbero delle maschere colorate, divertenti e che ispirino gioia. La realtà è che le maschere di Mamoiada sono divise principalmente in due figure nettamente diverse tra loro.

I Mamuthones, scure presenze ricoperte da pellicce di animali, il cui volto è coperto da una spessa maschera di legno dipinta di nero. La struttura di questo costume è molto articolata e pesante, infatti si regge grazie a delle
cinghie di cuoio che fasciano il tronco della persona. Inoltre queste servono a sostenere sulle spalle molteplici e pesanti campanacci che vengono scossi durante la marcia muovendo le spalle a destra e a sinistra.

Gli Issohadores, sono l’opposto dei Mamuthones, leggeri, colorati, agili e veloci. Il costume è composto da una maschera bianca, sempre in legno; da un bustino rosso e da una camicia e dei pantaloni rigorosamente bianchi, il
tutto adornato da bottoni dorati e piccole campanelline di bronzo. L’oggetto che più lo caratterizza è una fune di giunco lavorato meticolosamente, chiamata soha, parola che ispira il nome della maschera. Questa fune fa
parte dello spettacolo, serve infatti ad acciuffare giovani donne dal pubblico, un’azione che simboleggia prosperità e augura buon auspicio.

I movimenti e le posizioni durante le sfilate non sono lasciati al caso, esiste uno schema ben preciso da rispettare. I Mamuthones ricoprono le posizioni interne avanzando con passo lento e trascinato, mentre gli Issohadores
quelle esterne, quasi come a proteggere gli oscuri compagni. Le loro movenze sono scattanti e allegre, muovendosi liberamente e avvicinandosi alla folla anche per giocare con la fune. Tutto il corteo è guidato da un Issohadore capo, che restando sempre al centro, regola il ritmo dell’avanzata.

Queste maschere molto singolari sono presenti in Sardegna ma hanno anche differenti varianti in molte parti d’Europa, soprattutto nelle zone montuose, un perfetto scenario dove calzano a pennello!

La Redazione

Ciao! Sono la Redazione de La Testata – Testa l’informazione. Quando non sono impegnata a correggere e pubblicare articoli mi piace giocare a freccette con gli amici.
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