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A lezione dal prof. Murubutu

di Raffaele Celentano

Docente di professione, rapper per vocazione: Murubutu e i suoi “rap-conti”.

Il termine Marabutto, in alcune regioni dell’Africa sub sahariana, indica lo sciamano, capace di guarire mali fisici e spirituali. Da questa figura prende ispirazione Alessio Mariani per il suo nome d’arte. Docente di filosofia e storia presso il liceo “Matilde di Canossa” di Reggio Emilia, inizia la sua carriera artistica nel 1991 fondando i Kattiveria Posse, che si ritagliano una parte importante nella scena hip-hop emiliana.

Ma è la carriera solista, iniziata nel 2009, ad essere realmente significativa per questo artista, che rappresenta sicuramente un qualcosa di nuovo e caratteristico all’interno della scena musicale italiana e basta un’occhiata alle cover dei suoi album, simili a copertine di un libro, per rendersene conto: i suoi brani sono simili a testi narrativi, sia nelle tematiche trattate, sia nelle scelte lessicali, tanto da essere definiti “rap-conti”.

Dimenticate, quindi, la vita di strada, le storie di vita dei quartieri e il riferimento più o meno esplicito a droghe e alcol: gli storytelling di Murubutu sono saturi di riferimenti che spaziano dalla filosofia alla letteratura, passando per la mitologia, raccontando storie che possono appartenere alla vita di ognuno di noi.

Ad esempio, Scirocco potrebbe essere la descrizione dello stato d’animo di un adolescente qualsiasi che si sente estraneo alla società in cui è costretto a vivere, che non lo rispecchia e lo opprime, spingendolo a scappare via alla ricerca di fortuna. Quando venne lei e La bellissima Giulietta sono espressione e manifestazione dell’amore, quello travolgente e passionale nella prima e quello puro ed incondizionato che si prova verso una figlia nella seconda, narrato attraverso un encomiabile lavoro dal punto di vista metrico e lirico ed immerso in un atmosfera eterea e talvolta malinconica, elementi che caratterizzano le canzoni di Murubutu.

Le storie che egli narra non sono quasi mai a lieto fine, diventando così specchio della realtà in cui viviamo, delle avversità e delle difficoltà che ognuno di noi ogni giorno è costretto ad affrontare, ma anche di tutte quelle piccole cose che rendono ogni giorno speciale, nonostante tutto, e che ci permettono di andare avanti e non arrenderci, ad esempio i ricordi di un amore giovanile, semplice e spensierato, come ne La notte di San Lorenzo.

 

 

 

 

La Redazione

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