Arte & Cultura

Ti amo, ma non prenderla sul personale

di Cinzia Abis

Narcisismo e incapacità d’amare

Come ogni altra categoria, quella del narcisismo non riesce ad imbrigliare la complessità del reale.
Non esiste un identikit infallibile o assoluto del narcisista.
Ogni persona reale, in carne ed ossa, sfugge al modello costruito a tavolino e tradisce almeno sotto uno o più aspetti, l’ideale tipo da manuale; così come sfugge ai sottotipi vari della macrocategoria in questione.

D’altro canto, per centrare il tema è opportuno riferirsi ad uno spettro narcisistico, che tenga presente due poli opposti: il narcisismo sano e quello maligno. Ad onta di quanto sopra detto, quando il narcisismo diventa un disturbo della personalità è possibile individuare almeno due tratti imprescindibili, comuni alle sue diverse maschere: il Sé grandioso e l’assenza di empatia. Così circoscritto, il narcisismo inficia le capacità affettive di chi ne è affetto (mi si conceda il gioco di parole).

Si tratta, beninteso, di una struttura di personalità che riguarda tanto gli uomini quanto le donne: tuttavia, appare statisticamente più diffuso tra gli uomini.
Qui ne tracceremo un profilo più propriamente maschile.

Il narcisista maligno non può sperimentare una sincera condivisione di emozioni e sentimenti con la partner prescelta. Non può accedere, cioè, ad un’autentica e profonda intimità con l’altro da sé, che ogni relazione d’amore presuppone e alla quale aspira.

D’altronde, la promiscuità, la ricerca e frequentazione simultanea di più partner, costituiscono alcune delle sue regole d’oro. Eppure, nella fase del corteggiamento il narcisista può rivelarsi un abile seduttore, capace com’è di fare breccia nella domanda d’amore della partner, avendone individuati connotati e portati peculiari, con eccezionale fiuto.

Può pertanto mostrarsi capace di restituire una sintonia emotiva che in realtà è solo un riflesso, sul suo stesso volto, delle capacità affettive e del bisogno d’amore di lei. Il narcisista può essere, in effetti, un manipolatore perverso che tesse la tela per adescare l’altro. Questi viene rappresentato come oggetto, come appendice occasionale di sé, non come soggetto. Rappresenta soltanto una fonte di approvvigionamento, di nutrimento narcisistico, di conferma del suo Sé grandioso. O, ancora, un banale sollazzo.

Ma la più grande e allucinata ambizione manipolativa messa a punto da un narcisista maligno sta nel tentativo di spersonalizzare la vittima prescelta, inducendola a spogliarsi di credenze e valori propri. Come se fossero davvero indumenti di cui quella si possa sbarazzare all’occorrenza. Arriva, in questo modo, a chiederle – più o meno implicitamente – di rinunciare al proprio sentimento d’identità, come prova del suo amore per lui.

Come prova del suo essere una degna partner e non una comune mortale, umana, troppo umana… Ecco, allora, che una simile richiesta d’amore – non corrisposto – assume per la potenziale o reale vittima, i connotati di un furto. Del furto del bene più prezioso, la propria soggettività.

Questa dovrebbe, per amore del narcisista, dimenticare se stessa, in cambio di una terra promessa sulla quale in realtà non nasce nemmeno un fiore. Se cadesse nella trappola, ella scoprirebbe invece una terra arida e sterile. Dovrebbe rinunciare a sé in cambio di un’esperienza mai prima sperimentata, grandiosa. Dovrebbe, in cambio di un millantato amore, l’unico capace di trascendere la sua persona e la sua storia, concedere la sua individualità unica, irripetibile nel bene e nel male.

Il narcisista può essere parafrasato più o meno così: ti amo, ma non prenderla sul personale.  Io, ti vedo fintanto che devo irretirti, ma in fondo non ti vedo, né posso o voglio farlo. Piuttosto mi accecherei; ma tanto non corro pericolo: sono già cieco!

Non crederti insostituibile ai miei occhi e al mio cuore anestetizzato: non lo sei nemmeno qui ed ora. Eppure, ho bisogno della tua capacità d’amare. Sì, proprio della tua, qui ed ora, sì. Della capacità, nel senso quasi matematico della parola, del tuo cuore che, come un otre, chiede e offre litri, e litri, d’amore.

 

In foto: René Magritte – Gli amanti

La Redazione

Ciao! Sono la Redazione de La Testata – Testa l’informazione. Quando non sono impegnata a correggere e pubblicare articoli mi piace giocare a freccette con gli amici.
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