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Heren Wolf: un canto d’anima

 di Adele De Prisco

Dopo Milano La Testata – Testa l’informazione è volata a Londra e ha incontrato Francesco, uno dei tanti ragazzi emigrati all’estero in cerca di fortuna.

Allora Francesco, raccontaci qualcosa della tua vita.

«Beh, su di me non ho molto da dire. Mi chiamo Francesco Pio Ricci, sono nato il 4 settembre del 1996 ad Avellino e ho vissuto per vent’anni a Montemiletto, un piccolo paesino dell’Irpinia, all’insegna della danza e dell’arte in generale. Sin da piccolo infatti sono sempre stato attratto dalla musica e dalla danza in particolare tanto che diventare un ballerino professionista era il mio sogno nel cassetto.

Ho iniziato a danzare all’età di sette anni e ho continuato per anni con passione e dedizione estrema, almeno fino a quattro anni fa quando sono stato costretto a fare i conti con un serio problema alle ginocchia che mi ha allontanato per sempre dal mio sogno.»

Cosa ti ha spinto a lasciare il tuo paese e volare a Londra? Seguendo poi la strada di molti giovani in cerca di fortuna e con la voglia di cambiare vita.

«Come ti dicevo a causa di questo problema alle ginocchia sono stato costretto a restare a letto per mesi e cosa peggiore, ho dovuto abbandonare per sempre la danza. Ho trascorso degli anni infernali ed è per questo che nel 2016 presi la decisione di andare a Londra: volevo ritrovare me stesso attraverso la musica.

Da allora ho cominciato a cantare in un coro e mi sono iscritto ad un corso di laurea presso il The Institute Of Contemporary Music Performance. Nel frattempo poi lavoro ad un mio progetto musicale Heren Wolf e ho trovato impiego come commesso per pagarmi le spese.»

A cosa devi la scelta del tuo nome d’arte e cosa rappresenta per te questo progetto.

«La musica è sempre stata per me un’esigenza, mi ha salvato innumerevoli volte e questo progetto rappresenta la mia salvezza e la mia rinascita dopo anni difficili. In questo progetto c’è tutto quello che per me ha importanza e lo si capisce anche dal nome.

La prima parte è una combinazione tra Heron, un uccello, e Ren che vuol dire “fiore di loto” in giapponese. Oltre che “Re” era l’ultima sillaba del nome di mio padre. Wolf invece è dovuto al fatto che tutti i miei amici mi hanno sempre detto che somigliavo ad un lupo e questo per me implica anche un legame con la mia terra, l’Irpinia. Insomma, volevo un nome che mi ricordasse di essere sempre leggero e incontaminato come gli uccelli e i fiori di loto ma che allo stesso tempo mi tenesse legato alla terra e al ricordo di mio padre.»

Hai già lavorato a qualcosa di tuo, Heren?

«Sì. Ho già scritto due canzoni che usciranno entro la fine dell’anno o gli inizi del 2019. Il 5 ottobre uscirà I Give You Flowers, una canzone per me molto importante e che dentro ha tutto il mio cuore.»

Ho avuto modo di ascoltare la canzone in anteprima e mi ha emozionata. È una canzone dolce ma allo stesso tempo energica e malinconica. Cosa ti ha spinto a scrivere queste parole?

«Questa canzone è nata da una serie d’immagini. L’immagine dei fiori, così belli ma tanto fragili. E quella di una ragazza che, allo stesso modo vulnerabile, scappa dal suo dolore. È una canzone che è arrivata in un momento difficile della mia vita.

Avevo perso mio padre da poco più di anno e queste parole mi hanno aiutato a dare voce alla confusione di sentimenti e pensieri che portavo – e ancora porto – addosso. È una reazione alla perdita, al vuoto che un pilastro della tua vita lascia quando va via per sempre.

È un disperato bisogno di rigenerarsi e riconnettersi a ciò che si è perso. Pensavo a mia sorella, uno dei punti di riferimento più importanti della mia vita; una donna tanto forte ma che, come me, è stata lacerata dentro. Con questo pezzo vorrei rassicurare lei e in fondo anche me stesso e dirci che prima poi questo dolore avrà un senso.»

Alla luce di questa importante uscita, come immagini il tuo futuro?

«Immagino il mio futuro pieno di tanta bellissima arte e di tanto, tantissimo amore. Vorrei continuare a scrivere musica e aver la possibilità di esibirmi in giro per il mondo, continuando a raccontare la mia storia. Vorrei poter essere vicino alla mia famiglia e sentirmi a casa sempre. Non vorrei mai rinunciare ai miei affetti per perseguire una qualsiasi carriera.»

Francesco, non ci resta che farti un grandissimo in bocca al lupo per la tua prossima uscita e per tutto il resto della tua vita. Che la tua arte e la tua fragile forza possano portarti in alto.

Ricordiamo che tre giorni fa è uscito il nuovo singolo ascoltabile su ITunes, Spotify e tutte le piattaforme digitali.

La Redazione

Ciao! Sono la Redazione de La Testata – Testa l’informazione. Quando non sono impegnata a correggere e pubblicare articoli mi piace giocare a freccette con gli amici.
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