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Abbronzatissimi con filtro

di Marta Maresca

Le spiagge sono affollate da persone che agognano un colorito bronzeo e a questo scopo si abbrustoliscono come lucertole. L’abbronzatura è il risultato della difesa della pelle dai raggi solari effettuata dalla melanina, che conferisce un colore più scuro.

L’obiettivo di rientrare a lavoro a settembre con un colorito più scuro di quello di giugno non deve però trascurare la protezione della pelle: difatti, i raggi solari hanno una componente UV che può causare modifiche alle cellule della nostra pelle inducendo melanomi. Questo effetto collaterale può essere aggirato utilizzando un appropriato filtro solare.

Ma cos’è esattamente un filtro solare?

Il regolamento CE n.1223/2009 del 30 novembre 2009 sui prodotti cosmetici definisce i filtri UV come “sostanze destinate esclusivamente o prevalentemente a proteggere la pelle da determinate radiazioni UV attraverso l’assorbimento, la riflessione o la diffusione delle radiazioni UV”. Tali filtri si distinguono in fisici e chimici.

I filtri solari fisici sono costituiti da molecole, spesso ossidi di metalli di transizione, che sono fotostabili e fotoriflettenti: quando i raggi solari impattano una superficie cosparsa con queste sostanze le molecole non subiscono alcun tipo di modifica e riflettono i raggi lasciandone passare solo una piccola quantità. Purtroppo, questo tipo di filtri tende a lasciare un velo bianco sulla pelle quando applicato, per cui viene spesso messo in secondo piano da filtri che non lasciano traccia.

I filtri solari chimici assorbono la radiazione UV scomponendola in radiazioni a lunghezza d’onda maggiore e intensità minore: sono generalmente costituiti da molecole con un anello aromatico, che è il responsabile dell’assorbimento della radiazione UV. Questa viene rilasciata sotto forma di calore e la molecola si rende disponibile ad assorbire nuova radiazione.

I filtri chimici garantiscono una protezione maggiore e un’abbronzatura più uniforme, ma dal momento che assorbono radiazioni possono indurre modifiche fotochimiche. I filtri fisici invece sono fotostabili quindi più sicuri per la nostra pelle, ma per garantire una protezione elevata devono lasciare un velo bianco sulla pelle.

La Redazione

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