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Bis sextus dies ante calendas Martias

Il calendario Giuliano nasce grazie a Giulio Cesare, su consiglio dell’astronomo alessandrino Sosigene.

Fino ad allora l’anno era composto prima da 304 giorni (10 mesi, mancavano gennaio e febbraio), poi 355 giorni. Il 46 a.C. fu l’Ultimus annus confusionis, ossia l’ultimo anno di confusione.

Ogni quattro anni si aggiungeva un giorno; perché definirlo bisestile? I giorni venivano contati dai Romani in calende e si decise che queste 24h in più dovessero cadere a febbraio, il sesto giorno prima delle calende di marzo.

Questa giornata veniva identificata con il 23 febbraio, che di conseguenza venne raddoppiato. Due volte il sesto => BISEXTUS. La prima volta in cui compare il 29 febbraio è nel Medioevo.

Però ci fu un errore, che in seguito venne corretto da Papa Gregorio XIII. L’anno Giuliano era di 11 minuti e 14 secondi più lungo dell’anno solare, così eliminò dieci giorni e stabilì che il bisextus potesse compiersi solo se divisibile per 400. Ecco la nascita del calendario Gregoriano utilizzato in Occidente.

 

 

In foto: Orologio Santa Maria della Scala Siena

La Redazione

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