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Quando inizia il Medioevo?

di Domenico Chirico

Alle scuole elementari, ma forse anche al liceo e alle medie, ci è stato insegnato che il Medioevo, periodo buio e tenebroso, inizia con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C. e finisce con la scoperta dell’America da parte di Colombo nel 1492. In verità le date sono abbastanza approssimative e variano molto da paese a paese. Come possiamo immaginare, esse non sono del tutto convenzionali, risalgono a dei fattori storici, politici e sociali, che hanno fortemente influenzato le popolazioni, le ideologie e hanno fatto sì che avvenissero grandi cambiamenti storici.
Premettendo che nessuna data è universalmente riconosciuta oggi come inizio del Medioevo dagli storici, esistono correnti di pensiero diverse.

Andiamo ora ad analizzare le ipotesi più gettonate per quanto riguarda la penisola italiana.
L’inizio del Medioevo dovrebbe coincidere con almeno sei avvenimenti importanti:
– la fine dell’unità politica di un territorio romanizzato
– l’incastellamento delle campagne
– lo spopolamento delle città
– la fine dell’unità politica e religiosa del Mediterraneo
– l’accorciamento delle tratte per quanto riguarda i commerci marittimi
– la disgregazione delle strutture sociali romane (tribunali, terme, assemblee, ecc.).

In Italia, infatti, prima della caduta, più o meno da un secolo, l’Impero Romano perdeva pezzi. Piano piano le varie province si erano rese indipendenti: l’oriente si era diviso nel 395 d.C. con la morte di Teodosio I e la divisione dell’impero in due parti tra i suoi figli. Nel 410 d.C. i romani avevano definitivamente abbandonato la Britannia (l’attuale Inghilterra) e non controllavano più dal 435 d.C. né le province spagnole né francesi. Insomma l’unità territoriale di Roma era finita molto prima del 476 d.C..
Quello che rimaneva nelle mani dell’Imperatore Romolo Augustolo, quando gli Eruli capeggiati da Odoacre arrivarono a Roma e lo deposero, era poco più dell’Italia.
Questo territorio, però, restò unito per molto tempo ancora, resistendo al breve governo di Odoacre e poi di Teodorico e dei Goti. Questi ultimi non sovvertirono in nessun modo le strutture romane o i modi di vita delle popolazioni italiche. Si integrarono lì dove era possibile ma restarono in disparte, concentrandosi in piccoli villaggi nella zona adriatica.

L’Italia, in pratica, se pur attaccata e saccheggiata, aveva conosciuto sempre popoli che erano stati a stretto contatto con l’Impero Romano e ne avevano assimilato pian piano costumi e leggi.
La prima rottura dell’equilibrio politico e la prima divisione del territorio italiano avvenne con la Guerra Gotica (535-553), quando l’Imperatore d’oriente Giustiniano I volle riconquistare i territori persi ad occidente invadendo l’Italia dei Goti.
La guerra fu terribile: per la prima volta la penisola si trovava non ad affrontare la marcia di un comandante straniero con i saccheggi annessi, ma una guerra vera e propria tra i bizantini e i goti in cui nessuna delle due compagini voleva rinunciare ai propri territori.
Per la prima volta si dovettero mantenere eserciti che non erano di passaggio: Milano fu distrutta, Cuma e Formia abbandonate. La popolazione iniziò a ritirarsi in luoghi più facili da difendere. Nel 568 i Bizantini, pur essendo usciti vincitori dal precedente conflitto, non riuscirono a difendere i territori dall’arrivo dei Longobardi. Questi ultimi erano un popolo barbarico d’origine, probabilmente, scandinavo che si era mosso in continue migrazioni negli ultimi secoli, senza mai venire a contatto con l’Impero Romano.

Essi penetrarono divisi in innumerevoli tribù nel territorio italiano dividendolo definitivamente in piccoli stati. Infatti i bizantini si ritirarono e mantennero delle postazioni lungo la fascia costiera dell’Italia: Venezia, Napoli, il Lazio e Ravenna.
Mentre i Longobardi occuparono le zone dell’interno. Questo popolo, per la prima volta sovvertì le strutture romane, applicò la sua legge anche ai cittadini italici, fondò roccaforti difensive, privilegiò il vivere in ex ville rustiche che diventarono castelli e abbandonò le città.
Un secolo dopo la fine dell’Impero Romano d’Occidente l’Italia era entrata definitivamente nel Medioevo.
Molti storici sono quindi orientati a pensare ad un Medioevo italiano iniziato, secondo alcuni, con la Guerra Gotica, secondo altri, con l’arrivo dei Longobardi.

La Redazione

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